martedì 12 settembre 2017

Era l’altra vita, mille anni fa. Iniziai a riporre i libri negli scaffali della libreria appena montata tra una bomboniera e una foto, dividendo un po’ i generi. A sinistra i gialli, a destra il “resto del mondo”.
Un giorno, senza rendermene conto e senza voler offendere nessuno, ho iniziato a togliere una bomboniera e poi un’altra, una foto e poi un’altra ancora e così, giorno dopo giorno, i libri hanno iniziato ad invadere spazi, a vivere di vita propria, ad avere le loro esigenze, le loro richieste, il loro bisogno di spazio, esattamente come noi esseri umani che, ad un certo punto, abbiamo bisogno di respirare ed avere visibilità e dignità. 
Poi i gialli erano troppi e il resto del mondo iniziava a differenziarsi tra nord sud, est e ovest, e così, la catalogazione è iniziata per autore ma poi la libreria non è più bastata e un altro angolo di casa è stato svuotato per dare loro posto e poi sui comodini, ma anche intorno ai comodini, in meravigliose cassette di legno che ora, per fortuna, vanno anche molto di moda.
Sono in fase di studio per un’altra libreria e l’unico problema è la parete da scegliere e da sgombrare da ciò che la occupa al momento.
Qualcuno insiste nel dire che dovrei sbarazzarmi dei volumi vecchi, quelli letti da giovane, ma come liberarsi di pezzi di noi stessi? Loro hanno fatto breccia dentro di me e mi hanno formata e hanno formato i miei gusti. 
I libri sono un po’ come tutte le persone che hai incontrato lungo il cammino della vita. Man mano che cresci capisci cosa ti piace e cosa meno nell’essere umano e poi può capitare di non poterle “leggere” più quelle persone ma, per il fatto di essere esistite in te e con te, saranno sempre dentro di te.
E così, loro, i miei libri, che custodisco e che continuo a desiderare, crescono di giorno in giorno perché le biblioteche non mi appartengono e devo avere il loro colore, sapore, odore. Devo sapere che sono miei. Perché in loro compagnia sono serena e respiro e di aria pulita e fresca abbiamo sempre bisogno.
Leggevo, proprio oggi, che ogni lettore ha il proprio metodo per sistemare i suoi libri preferiti in libreria e che il  metodo migliore è quasi sempre il sentimento.
Oserei di più. I libri sono sentimento. Dell’anima del cuore e della mente.

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