lunedì 14 ottobre 2013

Dentro, Sandro Bonvissuto

 … “Seduto da qualche parte mi accorsi del fluire della vita mentre non la potevo più vivere. Forse quella sensazione che provavo verso tutto ciò che stavo perdendo era qualcosa che in fondo aveva a che fare con l’amore. Sembrava una perdita di tempo molto ingente. Un danno troppo grave per sopravvivergli. Quando fossi tornato a casa, avrei potuto dire di essere già morto una volta, di essere morto per tutti quei giorni.” …
E’ intenso, è profondo, è toccante, è agghiacciante, incredibilmente vero e doloroso. La storia di chi seppure per “poco”, sempre che si possa parlare di “poco” quando ti ritrovi in carcere, vive questa atroce esperienza, dove i muri, le chiavi, le scale, la doccia e l’aria hanno un significato enorme amplificato e nuovo. Perché solo chi è stato lì dentro può dire di essere morto anche in vita e di poter affermare che sa quanto valore abbia la vita con le sue mille vite anche in un solo giorno.
Uno dei racconti più belli che abbia letto negli ultimi tempi.

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