mercoledì 31 gennaio 2018

Entrare in certe case è proprio come entrare in quella che in un romanzo verrebbe raccontato come “entrare in famiglia”.Ti aprono la porta e sarà perché fuori c’è la nebbia, sarà perché il tepore della casa si mescola ai profumi della cena quasi pronta, sarà perché i tappeti sono cosparsi di giochi e i bimbi, sdraiati in maniera meravigliosamente scomposta, sono assorti per la centesima volta nello stesso film con l’entusiasmo che noi non avremmo neanche alla prima di qualsiasi spettacolo. Sarà perché vedi la tua amica oltre che donna, mamma, con da una parte un mestolo, dall’altra abbracciare per consolare, mentre ti racconta con dignità i dolori che l’attanagliano. Un po’ perché i bambini devono essere preservati dalle brutture, un po’ perché lei non si lascerebbe comunque andare. Perché, nella sua fragilità, è forte.Sarà perché. E’ perché. Lì c’è casa. Lì c’è famiglia. E ti scalda il cuore. E quando esci nel buio della sera anche la nebbia ti sembra più tiepida.

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