venerdì 5 maggio 2017

Leggere di librerie indipendenti che chiudono mi procura una stretta al cuore. Leggere di altre che, invece, coraggiosamente decidono di provare a piantare radici e se anche con fatica vedono i loro frutti germogliare, seppur timidi e in una primavera alquanto tardiva come questa, mi spalanca le porte del cuore dell’anima e del cervello. E’ come un guizzo di felicità quello che mi coglie, qualcosa che va oltre me e il sogno che avrei voluto realizzare anche io. E’ la felice condivisione di qualcosa in cui  qualcuno, seppur a me sconosciuto, è riuscito. E’ come se respirassi una brezza di ottimismo e di piacevolezza. Forse perché questo è ciò che mi procurano i libri. Sorrisi e pace. Cura di ogni male. Le librerie sono farmacie, i libri medicamenti. È bello guardare oltre e continuare a sognare anche con i sogni altrui.

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