venerdì 28 settembre 2012

Addormentati con me, Modà

Se avrai freddo nel cuore farò
il possibile per riscaldarlo quando ci sarò.
E mi manchi anche tu e non lo sai
quando sono lontano da te incominciano i guai.
Vorrei tenerti, abbracciarti e respirarti in modo che...
in modo che quando mi manchi e ti cerco sei dentro di me.
Ma tu non lo sai quanto mi manchi,
come vorrei...
Vorrei che tu ti
addormentassi con me
e che domani mattina io e te
ce ne andassimo al mare col sole,
sulla riva per ore a parlare,
stretti stretti per mano guarderemo il sole,
che pian piano tramonterà,
e il cielo una stella ci regalerà
le giureremo che...
che per l'eternità,
che nessuno e che niente ci dividerà.
Giurami che, giurami che io sarò
il tuo bacio più dolce e poi anch'io ti giurerò
che ogni volta che farà buio io ci sarò
e ti terrò stretta come la cosa più cara che ho.
Ma tu non ci sei,
ti chiamo e ti cerco perchè vorrei...
Vorrei che tu ti
addormentassi con me
e che domani mattina io e te
ce ne andassimo al mare col sole,
sulla riva per ore a parlare,
stretti stretti per mano guarderemo il sole,
che pian piano tramonterà,
e il cielo una stella ci regalerà
le giureremo che...
che per l'eternità,
che nessuno e che niente ci dividerà.
Addormentati con me...
addormentati con me.

Frittata, al forno, con spinaci e patate

Ho lavato e pelato 2 patate. Le ho tagliate a fettine e le ho fritte in una padella con olio bollente. Nel frattempo ho cotto, in un'altra padella antiaderente con olio, sale e pepe 200 gr di spinaci congelati e, una volta cotti li ho tagliuzzati. Ho sbattuto 5 uova, ho aggiunto parmigiano, sale e le ho mescolate agli spinaci. Ho asciugato le patate dall'olio in eccesso e le unite a uova e spinaci. Ho riempito una pirofila da forno con carta da forno. Ho cotto a 220 gradi per circa 20 minuti.

giovedì 27 settembre 2012

Risotto chioggia e toma piemontese

Ho lavato, strizzato e sminuzzato un piccolo ceppo di insalata chioggia. Ho tagliato a cubetti 150 gr di toma piemontese morbida e molto saporita. Ho fatto soffriggere 1 piccolo scalogno con una noce di burro, ho aggiunto la chioggia e poi 5 pugni di riso arborio.  Ho spruzzato con mezzo bicchiere di vino bianco e, mescolando, durante la cottura 3/4 di litro di brodo vegetale. A cottura quasi ultimata ho tuffato la toma, ho mescolato, spento e servito il risotto morbido. A tavola parmigiano e pepe nero a parte. 

Momenti

Ci sono momenti della vita che non avresti mai messo in conto. Di vivere, subire, cercare. Sono tanti, i belli e i brutti. Sono i momenti in cui fai un bell'incontro, sorridi, parli, cresci, ti confronti. Sono i momenti in cui quel bell'incontro finisce, piangi, sanguini e senti una straziante lacerante mancanza che ti toglie il fiato. Sono quelli che ti danno una boccata d'aria fresca e buona. Sono quelli in cui ti senti nella grotta più' profonda e buia e aneli anche un alito di aria. Sono quelli in cui la mattina ti svegli ancora prima di tutto e gia' sorridi. Sono quelli in cui le notti non passano e la mattina vorresti solo continuare a nascondere la testa sotto le coperte. Sono quelli che ti sembra che il sole ci sia anche quando diluvia. Sono quelli in cui l'acqua non smette di scrosciare e il suo rumore non riesce a sovrastare i tuoi pensieri. Sono quelli del cui inizio non ti rendi conto e la storia ti ha  già travolta. Sono quelli della cui fine non vuoi renderti conto e accettare. Sono quelli in cui un pezzo di pane ha il profumo più buono che tu abbia mai sentito. Sono quelli in cui il profumo di legno fruttato ti e' insopportabile perchè "fa male". Sono quelli.

mercoledì 26 settembre 2012

Sogno, Gianna Nannini

Sogno che ti prendo
come neve a ciuffi
soffio sui baci allontanati
sui baci tuoi versati
sogno la mia carne trasformarsi in puro spirito
mi accorgo che sei sveglio
mi scordo che ti afferro
ci sarà qualcosa nei tuoi occhi viola
ci sarà qualcosa nella vita per cui valga la pena
ci sarà qualcosa che mi può stordire
ci sarà qualcosa, anche una cura,un sogno per morire
a te che te ne vai
dono la mia dolcezza,estrema verità,eterna mia incertezza
a te che te ne vai
sogno che sprofondo in questo viaggio mio mentale
e tutto è nella notte, notte tutta uguale
sogno che sei un urlo di bambino intrappolato
il gioco è cominciato e già è finito il gioco
sogno che divento il tuo piccolo gigante
sul prato sei un diamante,nel prato a piedi nudi
sogno che entra il mare in questo bosco di frattaglie
ed io conosco i funghi e tu raccogli i fondi
ci sarà qualcosa nei tuoi occhi viola
ci sarà qualcosa nella vita per cui valga la pena
ci sarà qualcosa persa per la strada
ci sarà qualcosa che ritorna e che ti fa partire ora
a te che te ne vai
e diventi un'ossessione
non cederò la notte,perduta mia illusione
a te che te ne vai
e diventi un'invasione
non cederò la notte,eterna mia ossessione
e diventi un'invasione
ti aspetterò la notte,eterna mia ossessione

Polpette carne e zucchine

Ho lavato e tagliato a cubetti 2 zucchine. Le ho passate in padella con olio, sale, pepe e curry. Ho spezzato circa 50 gr di pane raffermo (lo avevo nel week end ed era avanzato) in 1 bicchiere scarso di latte intero. Ho mescolato 500 gr di carne mista macinata magra a 2 tuorli, ho aggiunto le zucchine e pecorino grattugiato. Ho formato delle palline (abbastanza piccole), le ho passate nel pangrattato e cotto in forno, su carta da forno per circa 30 minuti a 180°.

martedì 25 settembre 2012

"Non è vero che la matematica non c’entra con la vita.
Noi siamo il risultato di ciò che ci hanno dato e ci hanno portato via. Siamo la somma dell’amore, dell’odio, dell’affetto, dell’indifferenza che abbiamo ricevuto, siamo la differenza tra ciò che avevamo e ciò che ci hanno tolto, siamo ciò che è nato dai piccoli dispiaceri, dalle gioie, dai rancori, dai sogni, dalle speranze moltiplicatesi migliaia di volte, siamo tutti i pezzi in cui ci hanno divisi le delusioni provate, siamo un insieme di operazioni che ogni secondo, minuto, giorno, aggiungono, tolgono, dividono, moltiplicano qualcosa in noi.
Siamo un’equazione senza soluzioni.
Siamo una x che cambia di giorno in giorno."
Carmelita Zappa

Insalata di pecorino, pompelmo, finocchi e patate

Ho cotto al vapore 4 patate, le ho tagliate a cubetti regolari. Ho lavato e tagliato a fette sottili 2 finocchi morbidi (solo il cuore). Ho pulito un pompelmo rosa togliendo tutta la pellicina bianca e ho tagliato a scaglie molto pecorino romano. Ho mescolato gli ingredienti e condito con olio, sale e pepe nero. Ho accompagnato con riso nero thailandese cotto al vapore scondito.

Amore unico amore, Mina

Correre al buio, sotto la pioggia, con amore unico amore a tutto volume nelle orecchie, quando siete rimasti in pochi e gli alberi con le loro ombre la fanno da padroni, e' una sensazione di piacevole sfinimento. E' come se la luce che ha lasciato posto all'imbrunire si sia portata via tutti gli attimi della giornata, e' come se la pioggia, arrivata  scrosciante all'improvviso, voglia lavare via tutte le tristezze e le sofferenze, e' come se le parole di mina ti portino lontano nel passato e nel futuro per poi riportarti al presente, in quel parco, sfinita e rigenerata e triste e felice per tutto. Tutto quello che solo un amore unico  amore sa farti vivere.
Dove non ho più parole inizi tu
Dove comincio a stare bene
Dove mi sembra di volare e non tornare giù
Amore in tutti quanti i sensi, amore mio
Amore figlio di altri tempi
Amor dal cor che si commuove
Amore amore amore mio
Non so quant'è che io ti cerco
e neanche so se ti ho incontrato
Perché è difficile capirlo
Quando qualcuno è innamorato
Amore senza fine, amore libero
Così bugiardo e così vero,
Amore senza una ragione
senza via d'uscita
Impossibile padre padrone della nostra vita
Amore vento nelle mani
amore di parole al vento
Che aspetti a stringermi
tra le tue braccia
Amore mio
Dove non tramonta il sole esisti tu
Dove tutto può accadere
Dove la via tra il bene e il male non si distingue più
Ti avevo già e ti avevo perso
Ti ho maledetto e ti ho sognato
Ho alzato i pugni contro il cielo
Però ti ho sempre perdonato
Amore ad ogni costo, amore inutile
Ma dillo ancora che ci credo
Amore senza una ragione
senza via d'uscita
Impossibile padre padrone della nostra vita
Amore vento nelle mani
amore di parole al vento
Amore unico unico amore
Amore vento nelle mani
amore di parole al vento
Che aspetti a stringermi
tra le tue braccia
Amore mio

Zuppa di verdure

Ho lavato e tagliato a rondelle 1 zucchina 1 melanzana (privata di parte della polpa), 10 pomodorini datterino e ho fatto andare le verdure in padella con olio, burro e dado granulare alle verdure. Una volta cotte le ho trasferite in una ciotola profonda, ho aggiunto 1 scatola di fagioli cannellini già precotti e ho frullato. Ho impiattato e irrorato con olio extra vergine, pepe nero. In tavola grana e pecorino romano a piacere da aggiungere.

Ma tu non passi mai, Modà

Ho provato ad andare via
Ed affidarmi al vento
Anche se stare lontano da te non mi fa stare meglio
Ho fatto un giro dove dicon che a volte fa piu' freddo
E ho assaporato le specialità del posto in un piccolo albergo
Dicevan che non nevicava più ormai da qualche anno
Ma una mattina al mio risveglio era tutto bianco
Ma tu non passi mai, ma tu non passi mai, ma tu non passi mai
Ieri ho litigato con un tizio solo per un parcheggio
E ho ripensato a te che hai sempre odiato quel mio stupido vizio
Da li ho iniziato a camminare senza pensare alla pioggia
Senza pensare al raffreddore tanto quello mi passa...
Ma tu non passi mai, ma tu non passi mai, ma tu non passi mai
Dalla finestra dell'albergo qui stanno già montando
I festoni del Natale che pian piano sta arrivando
E c'è già chi ha prenotato tutte le stanze dell'albergo
Per venire a salutare da qui l'anno che sta passando
Ma tu non passi mai, ma tu non passi mai, ma tu non passi mai
Ho parlato con la signora di questo piccolo albergo
Mi ha raccontato tutta la sua storia
Ed io ho fatto lo stesso
Poi ho parlato con il falegname, il prete, l'oste, il barbiere
Mi han detto tutti stai tranquillo tanto ti dovrà passare
Ma tu non passi mai, ma tu non passi mai, ma tu non passi mai
Mi hai detto che stare lontani forse ci avrebbe fatto meglio
Da quando tu non mi respiri addosso io sento molto più freddo
Mi fermo spesso a ripensare se anch'io ti sto mancando
E se mentre leggi queste righe piangi sorridendo
Ma tu non passi mai, ma tu non passi mai, ma tu non passi mai
Ma tu non passi mai, ma tu non passi mai, ma tu non passi mai
“Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.”
Alessandro Baricco

Muffins cocco e yogurt

Ho lavorato 1 uovo, 100 gr di cocco disidratato e 150 gr di yogurt bianco dolce. Ho mescolato e riempito 6 stampi da muffins a forma di cuore. Ho infornato a 190° per circa 30 minuti.

Muffins ricotta e cuore di marmellata alle fragole

Ho lavorato 1 uovo con ½ bicchiere di zucchero bianco e 250 gr di ricotta. Ho aggiunto ½ cucchiaino di lievito vanigliato e ho frullato con il minipimer. Ho riempito con un cucchiaio di impasto 8 stampi da muffins, ho coperto con un cucchiaio di marmellata di fragole e poi ancora con un cucchiaio di impasto. Ho infornato per 40 minuti a 180°.

Metropolitane profumate

Ci sono stazioni metropolitane che profumano di brioches. Esci dal treno super affollato e mentre vieni travolto dalla fiumana di gente, un po' nel tuo senso, un po' controcorrente, vieni travolto anche  dal profumo delle brioches appena sfornate. Per un attimo dimentichi di essere tra milioni di persone sconosciute e ti senti un po' a casa, un po' coccolata, un po' tra il sonno e la veglia quando ti dirigi, assonnata, verso la caffettiera che brontola. Soprattutto, se la sera prima hai sfornato ... Cocco e yogurt bianco e ricotta al cuore di marmellata in attesa di provare a fare le brioches. Un amico, mille anni fa, mi aveva promesso ricetta e dimostrazione.

lunedì 24 settembre 2012

Involtini di tagliata con formaggio e pomodorini

Ho steso una decina di fettine di tagliata di vitello. Ho riposto sopra ad ognuna una sottiletta. Ho arrotolato senza bisogno di chiudere gli involtini. Ho riposto in padella con un filo di olio e un pizzico di dado saporito. Ho aggiunto una ventina di pomodorini datterino tagliati a metà. Ho cotto per dieci minuti girando delicatamente. Ho servito con pane nero ai cereali.

Crumble di pere a colazione

Ho lavorato un uovo con 5 cucchiai di zucchero bianco, 50 gr di burro, 1 pera a fettine e farina qb (1 bicchiere e mezzo circa). Ho sparso il composto sbriciolato su carta da forno. Ho cotto per 30 minuti a 220 gradi. E ho passato sotto il grill per altri 10 minuti. La mia colazione con yogurt greco e sciroppo d'acero.

Svegliarsi un anno fa

Ed è facile e difficile pensare a dove eravamo, a cosa stavamo facendo,  pensando e desiderando un anno fa.  Chiudi gli occhi e sembra oggi. Il ritorno dalle vacanze, l'energia rinnovata, le aspettative di un nuovo anno come un po' all'inizio della scuola anche se per te il tempo della scuola è  finito da un pezzo.  E poi questo anno se ne è andato come nessuno altro prima, come dieci uguali, con le paure, le aspettative, gli sforzi e i traguardi, i sorrisi e i pianti.  Il tempo a volte non ha un perché. Si ferma, si blocca, ti sfugge o ti rincorre. E tu ne sei un po' padrone ma molto più spesso succube. Un po' come la vita, che spesso conduci ma che molto di più' ti travolge. E sei oggi, ad un anno fa.
Svegliarsi un anno fa, Raf

Dove sono stato non so
quasi un anno fuori di me
ma tu non puoi dirmi di no
ora che ho bisogno di te.
Segni degli errori di ieri
sulle braccia e sul cuore
forse ancora ne ho
ma rompi il tuo silenzio di vetro
fra presente e passato
e non mi dire di no.
Svegliarsi un anno fa
ridendo amore mio
stamani come va
tu resta mi alzo io
finestre come noi
fra il sole e la città
ci basta aprirle e poi
svegliarsi un anno fa
Dove sono stato non so
certo che ero fuori di me
ma strada del ritorno se vieni dall'inferno
più dolce dei tuoi occhi non c'è.
No tu non mi puoi dire di no
ora che ho bisogno di te
dimmi vedrai, dimmi non so,
dimmi vorrei, non dirmi di no.
Svegliarsi un anno fa
ancora io e te
con quello che sarà
diverso da com'è
addormentarsi e poi
svegliarsi un anno fa
il resto è un amnesia
che il tempo guarirà.
Svegliarsi un anno fa
ancora io e te
con quello che sarà
diverso da com'è
addormentarsi e poi
svegliarsi un anno fa
il resto è un amnesia
che il tempo guarirà

domenica 23 settembre 2012

Pezzi di puzzle

Che la vita sia a pezzi è indiscutibile. Basta che ci voltiamo per ricordarci che la nostra vita, che da bimbi e neanche tanto, pensavamo fosse un’ unica grande immensa meravigliosa storia, è fatta, in realtà, da tanti piccoli, o meno piccoli, pezzi. Un puzzle con al centro noi e tutto intorno pezzi stupidi o importanti, enormi o insignificanti, cercati o trovati, persi e ritrovati. Basta ricordarci di tutto il bello e di tutto il brutto che abbiamo sentito, visto, toccato, vissuto; di tutti gli incontri fatti, quelli che ci hanno arricchiti e quelli che ci hanno svuotati; di tutti i progetti realizzati, ai sogni infranti e a quelli che abbiamo dovuto abbandonare ancora prima che iniziassero; dei pianti fatti per un brutto voto o per un amico che ci aveva ferito; della canzone che pensavamo avessero scritto per noi; del primo giorno di scuola e del primo di lavoro; degli spaghetti piccanti mangiati a lume di candela e del ballo fatto per quella persona speciale mentre eravate un po’ brilli; del giorno in cui hai dovuto dire addio ad uno dei tuoi affetti più cari e del dolore lacerante che hai avvertito al centro del cuore; del matrimonio a cui hai fatto da testimone per poi perdere l’amica che te lo aveva chiesto; di quell’amore con cui pensavi avresti fatto almeno quattro figli e con il quale non sei arrivata a farne neanche uno; della gioia provata nelle confidenze fatte e ricevute a e da chi non senti che raramente ma che ogni volta è come se non vi foste mai salutati; del sapore di quel liquore nella piazza di Lisbona; di quella carezza inaspettata che ti ha travolta e cambiata; delle chiacchiere notturne con la tua amica in crisi; del sapore caldo e avvolgente dell’ultimo risotto cucinato; dell’amica lontana che ti chiama all’improvviso per dirti che è rimasta sola con il suo bimbo e di quella che invece ha prenotato un altro bellissimo viaggio … e poi ancora altri pezzi che vorremo o che ci capiteranno, che scarteremo o che vorremmo lì, esattamente in quel posto, intestardendoci anche quando vedremo che non è il suo. Perché della nostra vita noi vorremmo, come quando eravamo piccoli, fosse un’unica meravigliosa, immensa avventura …

Zucchine, melanzane e patate

Ho lavato e tagliato a cubetti 2 zucchine e una melanzana. Le ho fatte passare in padella con olio, sale e una spruzzata di concentrato di pomodoro. Ho lessato 2 patate, le ho fatte raffreddare, tagliate a cubetti e aggiunte alle zucchine e melanzana. Ho amalgamato, aggiunto un pizzico di peperoncino, un filo di olio e servito la ratatouille di verdure tiepida. La portata principale erano tome piemontesi.

Coco Chanel

Coco Chanel ha detto “per essere insostituibili bisogna essere diversi”. Detta così suona affascinante. Nella realtà poi magari invece è facile che tu venga accusato di essere diverso, troppo particolare, troppo originale, troppo qualcosa, come se questo fosse, a seconda del momento un dono bellissimo o una tremenda colpa. La realtà, meno fascinosa della vita di Coco, è che siamo ciò che vogliamo, sentiamo e viviamo, senza neanche tanto deciderlo e in questo non ci sono meriti o colpe ma semplicemente l’essere noi stessi. E, la realtà, sempre meno fascinosa della vita di Coco, è che siamo sempre tutti assolutamente sostituibili. Ma la calamita con questa frase me la sono regalata comunque perché se non continuiamo a sognare, cosa ci resta?

Tortini al mascarpone e nutella

Ho lavorato 250 gr di mascarpone con 2 tuorli d'uovo, ho aggiunto 5 cucchiai di zucchero bianco e i due albumi montati a neve. Ho versato, dopo averla setacciata, farina qb lasciando l'impasto morbido. Ho aggiunto 1 cucchiaino di lievito vanigliato. Ho frullato con il minipimer. Ho versato una parte di impasto in tre stampi da big muffins. Ho coperto con 1 cucchiaio di nutella abbondante, ho ricoperto con altrettanto impasto e poi con ancora 1 cucchiaio di nutella. Ho cotto a 180 gradi per 40 minuti. Ho lasciato raffreddare. Ho capovolto e spolverizzato di zucchero a velo. Ho sistemato i tre tortini in un piatto lungo e ovale e ho tagliato a fette al momento di servire.
Il dentro era morbido e il fuori croccante. Un po' come molti di noi. Apparentemente dei duri ma con un cuore tenero ... 

Penne pesto di pistacchi e speck

Mi hanno regalato un vasetto di pesto di pistacchi di bronte.  Il ricordo della Sicilia va mantenuto vivo anche da lontano e anche in autunno e anche, e soprattutto, se quest'anno non hai potuto goderne dal vivo.
Ho fatto rosolare 100 gr di speck a fettine in una padella antiaderente e l'ho aggiunto, croccante, al pesto di pistacchi, in una bella ciotola di vetro. Ho cotto, al dente, 200 gr di mezze penne di kamut. Le ho tuffate nella ciotola, ho mescolato bene e impiattato. Ho messo in tavola pepe bianco da aggiungere a piacere.

Pane bianco

Ho mescolato 100 gr di farina 00 e 100 gr di farina 0. Ho aggiunto 1 cucchiaino di lievito per torte salate, 1 bicchiere di acqua tiepida, 1/2 bicchiere di olio extra vergine di oliva, un pizzico di zucchero e un pizzico più' abbondante di sale. Ho mescolato bene, l'impasto liscio e morbido, con un cucchiaio di legno. Ho riposto il composto in 10 stampi di silicone da muffins dalle forme svariate (stelle, cuori, tondi). Ho infornato a forno caldo per 30 minuti a 220 gradi irrorando prima ciascun panino con un filo di olio.

venerdì 21 settembre 2012

Nei giardini che nessuno sa, Renato Zero

Senti quella pelle ruvida.
Un gran freddo dentro l'anima,
fa fatica anche una lacrima a scendere giù.
Troppe attese dietro l'angolo,
gioie che non ti appartengono.
Questo tempo inconciliabile gioca contro te.
Ecco come si finisce poi,
inchiodati a una finestra noi,
spettatori malinconici,
di felicità impossibili
Tanti viaggi rimandati e già,
valigie vuote da un'eternità
Quel dolore che non sai cos'è,
solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai!
E' un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno più miracoli,
adesso non più.
Non dar retta a quelle bambole.
Non toccare quelle pillole.
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.
Ti darei gli occhi miei,
per vedere ciò che non vedi.
L'energia, l'allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti si, sempre si,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quei pesi sul cuore.
Nasconderti le nuvole,
quell'inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in più per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c'è chi dimentica
Distrattamente un fiore una domenica
E poi silenzi. E poi silenzi.
Nei giardini che nessuno sa
Si respira l'inutilità.
C'è rispetto grande pulizia,
è quasi follia.
Non sai come è bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti si.
E sussurrarti non arrenderti
nei giardini che nessuno sa,
quanta vita si trascina qua,
solo acciacchi, piccole anemie.
Siamo niente senza fantasie.
Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po' del tuo amore.

Quello che non ti ho detto (scusami...), Modà

Scusami
Se quella sera sono stato troppo fragile
E non ho avuto proprio forza per resistere
Per fregarmene
Scusami
Ma la voglia di sentirti era incontrollabile
Dirti tutto in quel momento era impossibile
Era inutile
Scusami,
Se ho preferito scriverlo,
che dirtelo,
ma non è facile dirti che
sei diventata il senso
di ogni mio giorno,
momento, perché...
perché sei fragile
Scusami
Se io non sto facendo altro che confonderti
Ma vorrei far di tutto per non perderti
Voglio viverti
Parlami
Ma ti prego di qualcosa oppure stringimi
Ho paura del silenzio e dei tuoi brividi
E dei miei limiti
Scusami,
Se ho preferito scriverlo,
che dirtelo,
ma non è facile dirti che
sei diventata il senso
di ogni mio giorno,
momento, perché...
perché sei fragile
e come me sai piangere
Scusami,
Se ho preferito scriverlo,
che dirtelo,
ma non è facile dirti che
sei diventata il senso
di ogni mio giorno,
momento, perché...
perché sei fragile
e come me sai piangere

Bietole con speck e pecorino

Ho lavato e fatto bollire 500 gr di bietole. Le ho scolate mentre in padella mettevo una noce di burro con 150 gr di speck ridotto a striscioline. Ho aggiunto le bietole e  amalgamato aggiungendo pecorino romano grattugiato. Ho servito le verdure calde con riso basmati a parte cotto al vapore e scondito.

giovedì 20 settembre 2012

Cubi di pollo profumati al forno

Io il pollo lo adoro, al di là di qualsiasi considerazione sul fatto che ne vada mangiato poco …
E  l’ho preparato così …

Ho tagliato due petti di pollo a cubotti, li ho lavati e asciugati. Li ho fatti marinare per circa 30 minuti in olio, il succo di 1 limone e di 1 pompelmo spremuti, rosmarino, cumino, sale e pepe. Ho asciugato i cubotti, li ho avvolti in fettine di bacon e  speck e prosciutto cotto. Li ho riposti in una teglia con carta da forno e li ho cotti, irrorati con pochissimo olio extra vergine per 45 minuti a 200°.

E io verrò un giorno là, Patty Pravo


Come può un uomo uccidere con il suo Amore
E pensare di consolarsi… perché è stato un errore…
Io son qua, e ti sento, sento ancora che ci sei!
Ma è troppo stanca quest’illusione
Di ciò che ho perso e che vorrei…
La mia ferita… che cos’è, aiutami a guarire!
Proprio tu, che sei la luce, ma anche l’ombra del dolore
Dentro me…
E io verrò un giorno là,
ci daremo la mano e poi mai più ti lascerò,
voleremo davvero!
E resta qua, vicino a me, non lasciarmi mai sola,
ho paura che senza te
non vivrò mai davvero… Mai!!!
Com’è successo, che proprio io,
abbia spento il tuo sorriso!
Nel silenzio di una colpa
Che non riesco a perdonare…
L’immenso vuoto che hai lasciato, il mio corpo non può colmare,
perché l’eterno è così grande
che nulla può contenere
dentro me…
Ma io verrò un giorno là,
ci daremo la mano e poi mai più ti perderò,
ci saremo davvero!
E resta qua, vicino a me, non lasciarmi mai sola,
ho paura che senza te
non vivrò più davvero… Mai!!!
E io verrò un giorno là, ci daremo la mano.
E poi mai più ti perderò, ci Ameremo davvero!
E resta qua, stringiti a me, non lasciarmi mai sola,
ho paura che senza te, non vivrò mai davvero… Mai!!!
Quando desideri con tutto il cuore che qualcuno ti ami,
dentro ti si radica una follia che toglie ogni senso agli alberi, all’acqua e alla terra …
E per te non esiste più nulla ... eccetto quell’insistente, profondo, amaro bisogno.
Ed è un sentimento comune a tutti … dalla nascita alla morte.
Denton Welch 1944

Muffins brown sugar e ananas

Ho lavorato 1 uovo con 5 cucchiai di zucchero di canna scuro e aromatizzato. Ho aggiunto 75 gr di burro sciolto a bagnomaria, 2 cucchiai di yogurt greco,  farina q.b. per amalgamare, 5 fette di ananas tagliate a cubetti e ½ cucchiaino di lievito vanigliato. Ho riempito 8 stampi da muffin nuovi e colorati di blu e rosso e giallo. Ho infornato per 30 minuti circa a 190° dando altri 5 minuti di calore solo sotto.

L’essenziale

Tenere tra le braccia un neonato e' come toccare con mano l'essenza della vita. Guardarlo, mentre apre gli occhi che ancora non riconoscono e distinguono, e' come capire cosa conta veramente. Cullarlo e sentirlo acquietarsi e' come andare e tornare al centro della terra e sentire che tutto il resto non conta. Avere la responsabilità di prendertene cura, anche per soli istanti, cancella e  annulla e sbiadisce tutto quell'inutile superfluo stupido resto al quale troppo spesso permettiamo di rovinarci le giornate o perdere la bussola.

mercoledì 19 settembre 2012

Flog a dead horse, ovvero è una causa persa

“You are flogging a dead horse!!! Non hai speranza!!!” E’ quello che vorresti urlarle quando non si vuole fare una ragione del fatto che per quanti sforzi farà, per quanta energia sprecherà, per quanti ridi voodoo commissionerà, lui non tornerà. E’ andato, è sparito, si è volatilizzato. Le donne “abbandonate” perdono, oltre che il “loro” amato, anche il lume della ragione. E’ come se, pur avendo  tutte le informazioni dei fatti accaduti e vissuti,  perfettamente e cronologicamente allineati, definiti e indiscutibili, non riuscissero poi ad elaborare il concetto base: è così punto e basta, stop e avanti, chiuso e via.  Come se si trovassero davanti ad un foglio di lavoro excel con mille righe e colonne pieni di numeri. Come se, alla fine di quelle colonne e di quelle righe ci fossero le famose formule matematiche inserite  e nel momento dell'invio il cervello, ormai messo fuori uso dal cuore infranto, facesse pum e facesse saltare le formule e tutti i dati tornassero in disordine sparso in quelle righe e colonne, facendo tornare a pensare di poter dire o fare qualcosa perché le cose cambino, tornino o non so che. Sarà perché le donne più che ad un foglio di excel somigliano ad un bel foglio bianco di word da riempire con romantiche parole … sarà per quello che non riescono a capire di dover fare ctrl alt canc e riavviare.
… vorrei clonare ogni mio brivido rivolto a te e metterlo via giorno per giorno come un forte ricordo poi guardo su la notte magnifica ci sono stelle ma cade una goccia spirito libero io dai sogni candidi come la neve che cade senza fare rumore e il mio pensiero che volando libero vaga cercandoti lasciando un fascio di luce splendida l’aria è fantastica e .continua a scriverti .forse se il letto e .stai sognando me ma dolce e immobile quante cose vorrei aver solo per dartele …
Spirito Libero, Moda'

Tagliata di manzo profumata

Ho scottato 300 gr di  tagliata di manzo, per pochi minuti, su entrambi i lati, su una piastra rovente. Ho condito con aceto balsamico ai fichi, scaglie di pecorino romano, sale, pepe rosa in grani e olio extra vergine di oliva.

martedì 18 settembre 2012

Amori diversi, Rossana Casale

Sono gli amori insensati
a dare un senso alla vita
a questa musica fragile
tra le tue dita
a queste dolci oscenità
in una notte che ci somiglia
a questo cercare rime
e rubarle tra le tue ciglia
tra le tue ciglia
Sono gli amori insondabili
a rivelarci la vita
questo cercarsi per sempre
questa sorpresa infinita
le tue lame di verità
e il manto gelido d'inverno
che ti porti sulle spalle
e che ti fa scappare
da un sogno così bello
Sono gli amori diversi
quelli che restano dentro
e che vorresti cullare
sentirli cantare
e fermarli nel tempo
sono gli amori più intensi
quelli che restano dentro
e non riesci a scordare
e che fanno più male
gli amori come te
Sono gli amori improvvisi
ad indicarci la strada
in quella buia tempesta
di desiderio e di attesa
a farci brillare gli occhi
di quella luce così vera
e a sussurrare parole
al fuoco dell'intesa
al fuoco dell'intesa
Sono gli amori diversi
quelli che restano dentro
e che vorresti cullare
sentirli cantare
e fermarli nel tempo
sono gli amori più intensi
quelli che restano dentro
e non riesci a scordare
e che fanno più male
gli amori come te.

Omelette o crepe con bacon e formaggio

Ho sbattuto tre uova senza sale. Ho messo una noce di burro in una padella da crepes. Ho buttato le uova a burro fuso. Ho cotto la crepe senza girarla per qualche minuto. Ho appoggiato su un lato tre sottilette e quattro fette di bacon affumicato. Ho piegato in due. Ho fatto sciogliere per qualche minuto e servito bollente. Ho accompagnato con insalata verde mista e pomodori cuore di bue.

lunedì 17 settembre 2012

Beyond me

E' il nostro "boh", il nostro "mah" che e' poi un boh all'ennesima potenza. E' "oltre me". La cosa in oggetto va oltre la propria capacità di capire. E non e' un "l don't know" cioè "non lo so" ma e' proprio un "mah". Molto di più'. 
E' così che "beyond me" viene tradotto, spiegato,  nel libro che ho tra le mani. E ho pensato a quante volte nella vita mi sono ritrovata a dire "mah". Ci sono state situazioni,  incontri,  pezzi di vita, che ho visto, vissuto e consumato che resteranno sempre inspiegabili enigmi irrisolti che vorrei avere ancora tra le mani per provare a tradurre e dipanare e interrogare. E invece, non avendone la possibilità sono e saranno sempre un "it's beyond me". 

Mezze penne al farro con verdure e ricotta salata

Agli amici, o come preferirebbe leggere una di loro "ai non amici" ospiti del sabato sera. Tra le varie cose ho preparato questa pasta.
Ho lavato e tagliato 4 zucchine e 2 melanzane a cubetti piccoli e regolari. Li ho riposti nella wok con olio, sale, pepe nero, curry e paprika. Ho fatto cuocere per circa 30 minuti girando spesso. Ho cotto al dente 600 gr di mezze penne al farro, aggiungendo all’acqua di cottura 3 bustine di zafferano. Ho scolato la pasta al dente, l’ho tuffata nella wok, ho aggiunto 100 gr di ricotta salata grattugiata e ho fatto saltare. Ho impiattato in piatti piani, spolverizzato con ricotta, pepe nero e olio extra vergine.

venerdì 14 settembre 2012

Sola al sole

Seduta sola al sole di settembre su una panchina, in mezzo al mondo del centro della tua città nell'ora più' affollata del giorno,  guardi il mondo srotolarsi intorno a te. Ci sono tutti.  Giovani, vecchi, piccolissimi, nevrotici, tranquilli, tecnologicamente avanzati, romantici lettori, con gli stivali e con i sandali, solitari, a gruppi, persi, ritrovati, sorridenti, tristi e tu lì, ferma a guardarli mentre sei spettatrice di questa piéce, sai che qualcun altro, su un'altra panchina, sta pensando le stesse cose a cui stai pensando tu, alla vita che sembra correre ma che a volte ti travolge con la sua immobilità. Pensi  al passato che non hai più, a quello che stai vivendo e a quello che desideri per domani. Spettatrice fino a quando non ti alzi, riparti e ti mescoli a tutti gli altri attori del grande spettacolo della vita.  

Leave with your soul

Ieri sera, o era quasi notte, ne parlavamo.  In una delle interminabili chiacchiere, in uno degli, come li chiamiamo noi, confronti. Perché parlare con alcune persone e' un po' come parlare con se stessi ma con il vantaggio di far parlare quella parte di te che a volte inconsciamente metti a tacere o che ha, semplicemente, una voce meno squillante della parte di te costretta a vivere nel mondo, quella che si relaziona per forza di cose con gli altri.  Parlavamo del "guardarsi allo specchio e sentirsi sereni". L'augurio più' bello che una possa farsi e fare agli altri.  Non perché si sia perfetti, moralmente ineccepibili o maestri di chissà quale, profondo ancora sconosciuto ai più' insegnamento, ma solo perché si e' deciso, ancora una volta di essere se stessi. Ecco alla fine con cosa abbiamo a che fare. La nostra immagine, la mattina prima di cominciare, e la sera quando molto e' stato detto e fatto, allo specchio. E stamattina sembra proprio essere capitata a proposito la traduzione nel mio esercizio "leave with your soul". Perché alla fine, che ci resta se non vivere con la nostra anima? Leave with our soul per, alla fine, guardarci sereni nello specchio, di casa e della vita.

Semifreddo cioccolato e agrumi

Ho bagnato nel caffè aromatizzato con un liquore all’arancia,, 4 grandi "wafer" artigianali piemontesi al cioccolato. Li ho riposti sul fondo di una pirofila di vetro. Ho preparato una crema a base di 200 gr di ricotta, 150 gr di yogurt greco e 5 cucchiai di zucchero a velo vanigliato. Ho coperto i biscotti e ho riposto in frigo. Dopo circa due ore ho cosparso con una marmellata di agrumi misti.

giovedì 13 settembre 2012

“Resterai sempre la cosa più bella che ho. Ti attenderò sempre, ti cercherò sempre, e sarai nei pensieri profumati, e resterai nei momenti di distrazione, quando inciamperò in qualche lacrima e quando troverò un altro po’ di forza che non credevo di avere, al di là di ogni felicità ancora non troppo grande e dietro ogni cosa, come in questa giornata di sole, come dietro quelle spighe gialle che stanno danzando con il vento. E siccome niente svanisce nel nulla, forse anche tu porterai in giro qualcosa di me, forse un sorriso che invaderà il tuo volto senza motivo”.

"Dietro ogni cosa" - Luigi Ventriglia  -

Omelette di riso a colazione

Ho sbattuto un uovo con un bicchiere raso di latte di riso e tanta farina q.b. di riso per amalgamare. Ho fatto diventare rovente una padella da crepes. Ho cotto su entrambi i lati per pochi minuti. Ho tagliato l'omelette in due parti. Su una ho messo speck sottile e sull'altra succo d'acero ... Il resto in tavola? Yogurt greco, cereali, miele e caffè' bollente.

L’alba spaccata

Era così stamattina. Talmente diversa da non riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Il cielo ancora buio, scuro, immerso nella nebbia delle prime lotte tra il freddo ed il caldo. Lo scuro in fondo, le nuvole basse e poi verso l'alto il loro diradarsi ed inchinarsi al cielo turchese prepotente e nitido solo come può essere una lunga battaglia vinta sulle nuvole cupe e prepotenti di qualche ora prima. L'alba spaccata tra il nero e l'azzurro, tra la foschia e il nitido, con l'avanzare del giorno sulla notte. Un po' come siamo noi. Il nostro buio interiore che a volte sembra immergerci e poi il nostro riuscire a scorgere in una piccola piccolissima cosa un po' d'azzurro e allora prendere coraggio e allora provarci. Provare a pensare che sarà un giorno di sole.

mercoledì 12 settembre 2012

La notte, Modà

Sì sarà pure misteriosa e tenebrosa,
quando vuole fa paura,
Ma ti abbraccia e ti difende se l'ascolti...
Se ti nascondi e cerchi dentro lei la forza per andare avanti
e non tradirla con il sole e i raggi.
Mi copre dagli insulti e dalle malelingue, che cercan solo di ferirmi e screditarmi,
mi lascia fare anche se sbaglio a farmi male, senza insultarmi..
Non come te che invece, hai cancellato in un momento
tutto quanto.
Ed è rimasto dentro te soltanto il peggio per uno sbaglio ed un momento in cui mi son sentito solo,
senza coraggio...
Ma la notte so che pensi a me amore,
nel buio cerchi sempre le mie mani, no...
Non fingere di stare già, già bene... di colpo non si può dimenticare.
Niente di così profondo e intenso o almeno penso.
Dico ci riesco, poi mi perdo e ci ricasco
nei momenti di sconforto, quando intorno a me
tutto buio come,
come la notte,
come le botte,
come le ferite abbandonate e mai curate,
ancora aperte.
Sbagliare è umano, ma per te uno sbaglio è tutto.
Sono solo un malandrino ed un violento, per una volta provo ad ascoltare
il cuore e non l'orgoglio.
Ma la notte so che pensi a me amore,
nel buio cerchi sempre le mie mani, no...
non fingere di stare già, già bene... di colpo non si può dimenticare.
Niente di così profondo e intenso o almeno penso.
Ma la notte so che pensi a me amore, nel buio cerchi sempre le mie mani...no!
non fingere di stare già già bene...
di colpo non si può dimenticare...
niente di così profondo e intenso o almeno penso.

Tortino di patate e brie al forno

Ho fatto bollire per circa 40 minuti 4 patate a pasta gialla. Le ho fatte raffreddare, pelate e schiacciate. Le ho mescolate a 2 uova, sale, pepe e parmigiano. Ho aggiunto una fetta di 150 gr di brie tagliata a pezzetti. Ho mescolato e riposto in una pirofila imburrata e cosparsa di pan grattato. Ho cotto per circa 30 minuti a 220°. Ho sfornato e servito tiepido.
Perfetto per una giornata di pioggia come quella di oggi …

Sfiorare il passato e il futuro

E poi arrivi là, in una sera di fine estate, dopo un bell'aperitivo con le tue belle amiche ed entri e sfiori, con gli occhi e con le mani, quelle pareti e quelle porte che hai attraversato per anni. Ripensi a tutte le parole dette, agli sguardi incrociati, agli scambi avuti e tutto sembra appartenere ad un'altra vita. Non la tua, ma  quella di qualcun altro, non solo di due ma di  mille anni fa. Poi ti fermi e sai che fra poco, giorni, settimane, massimo mesi, sarai di nuovo là, dove tutto sembra immutato, dove nulla riconosci più. Perché il tempo che scorre lascia tracce, se non sulle pareti, sotto la tua pelle.

La città e il suo cuore

L'ho attraversata, nel suo cuore, all'ora in cui il sole sta facendo spazio alla sera, i tanti escono dal lavoro, alcuni di fretta ma con altri, molti, che  approfittano per passeggiare con calma e godersela, mescolandosi tra i turisti. E ci sono gli artisti di strada che se li ascolti e ti soffermi  sembra che ti portino in un'altra città forse perché  poi la musica è uguale in tutto il mondo. Ci sono le bancarelle dove potresti comprare un souvenir, perché  li hai di tutte le capitali tranne che della "tua". Ci sono i turisti che poi ti fermano perché  ti riconoscono come "locale" e ti chiedono informazioni. Per fare shopping o per una chiesa. E guardi i palazzi ed è bella. Così bella che potresti fermarti ma ti aspettano e poi sai che il fascino, come in molte altre cose della vita, come in una vacanza o in un amore, è solo un momento fuggevole che cogli perché poi prosegui e vai oltre, verso una nuova vita o verso casa ...

lunedì 10 settembre 2012

Rotolo di nutella

Ho steso un foglio rotondo di pasta sfoglia sulla propria carta da forno. Ho spalmato con abbondante nutella mescolata con granella di mandorle, nocciole e gocce di cioccolato fondente. Ho arrotolato e cotto a 180° per circa 20 minuti. Ho tagliato a fette.

Correre

Correre nel parco della tua città non e' come correre lungo il mare che non ti appartiene. E' una sensazione particolare, di paradossale estraneità come a volte lo e' vivere in quella sequenza di gesti e parole e persone alle quali non fai più' neanche caso per quanto sono ripetitivi e per questo ormai sembrano quasi non appartenerti più. E' tutto automatico, nessuna sorpresa, nessun inconveniente. Stessi orari, stessi tragitti, stessi buongiorno, stesse porte. E, alla fine, e' come se fosse il tuo fantasma a fare le cose. E' come se,  a parlare, a sorridere, a lavorare  fosse quella parte di te che riesce a fare senza impegno o partecipazione. Correre lungo il mare di una città  nuova, sconosciuta e' un po' come rinascere, tirare fuori grinta ed energia. Voglia di vedere, di guardare, di scoprire. Rimettersi in gioco. Pensare al futuro. Tirare fuori quella parte di te, sopita, dimenticata, che ha energia e vitalità ancora da consumare e investire.  Peccato non poterlo fare in questi giorni. Peccato doversi accontentare di correre al parco di città e di solo sudare ...

Riso rosso con gamberi e carote allo zenzero

Ho lavato e pulito 400 gr di code di gambero. Le ho lasciate macerare in olio e limone per una mezz'ora. Le ho passate in padella con curry e zenzero per circa 15 minuti. Ho aggiunto solo alla fine 50 gr di carote tagliate a fettucce e le ho fatte insaporire. Ho cotto al vapore 250 gr di riso rosso della Camargue. Ho tolto dalla padella le code di gambero e le carote. Ho passato nel condimento il riso. Ho sistemato in tre ciotole di vetro trasparenti il riso sul fondo e sopra i gamberi e carote. Ho servito con olio e zenzero a parte da aggiungere a piacere.

domenica 9 settembre 2012

Fusilli ceci speck e zafferano

Ho passato in padella, per pochi minuti e senza aggiungere olio, 100 gr di ceci precotti e scolati della loro acqua con 50 gr di speck tagliato a listarelle (quello a cubetti lo trovo troppo grasso e penso si amalgami meno al resto).  Ho cotto al dente 200 gr di fusilli al farro mettendo nell'acqua di cottura 1 bustina di zafferano. Ho scolato la pasta, saltato in padella facendo fare una crosticina leggera e servito con una spruzzata di pecorino e un filo di olio a crudo.

Per le vie della città

Bastano pochi metri per incontrare un'esplosione d'amore. Basta passeggiare per neanche 10 minuti fino alla metropolitana e incontrare due adolescenti, incuranti del mondo, baciarsi con la passione pura,  spensierata e infinita che hai solo da adolescente quando quel bacio, pensi, durerà in eterno e non ti poni domande sulla durata di niente altro. E prosegui qualche altro metro per vedere due sposi, che hanno appena finito di dirsi le promesse eterne, seduti su un tandem rumoroso con una coda di barattoli rumoreggianti sul selciato, rumoreggianti e rumorosi poco più degli invitati e dei curiosi che guardano. Come li guardo io, sperando per loro che quelle promesse, appena pronunciate, camminino per sempre con loro, insieme al tandem sul quale ora sorridono. E poi ti capita di avere davanti agli occhi, sulle scale che devi scendere, due ragazzi amarsi come solo ora possono permettersi di fare, senza essere stupidamente additati, giudicati, emarginati. E  non puoi fare a meno di sorridere e di pensare che l'amore e' proprio bello e caldo come il sole di queste giornate che sembrano ancora di piena estate.

venerdì 7 settembre 2012

Take care

“Stammi bene” sono le parole con le quali dovremmo salutare tutto il mondo, se il mondo non ci ha fatto troppo male o troppo arrabbiare o troppo deluso. Sono le parole con le quali dovremmo congedare coloro dai quali ci dobbiamo allontanare indipendentemente dal fatto che ci rivedremo oppure no. Sono le parole che dovrebbero essere lo specchio di ciò che sentiamo se ad una persona vogliamo o abbiamo voluto o vogliamo continuare a voler bene. “Take care” riusciamo a pronunciarlo spontaneamente e senza violentarci  solo se siamo certi che quel qualcuno farà ancora parte della nostra vita e che quando lo rivedremo ci racconterà se il nostro augurio ha portato bene oppure no. Sono parole che ci si bloccano in gola se chi se ne va ha deciso di andarsene e in qualche modo sappiamo che non vedremo e sentiremo e vivremo più. Sono parole che forse, dopo molto, molto tempo, riusciremo a sentire sgorgare dentro di noi, pensando a quella persona con affetto, quando la rabbia e il dolore avranno lasciato spazio alla malinconia e alla nostalgia, anche se non avremo più modo di raccontarle e allora “take care” resterà solo un pensiero dentro di noi.

giovedì 6 settembre 2012

Each time you break my heart, Nick Kamen

Era un’altra vita, quella di mille anni fa. Quella della spensierata incoscienza del futuro … che tenerezza …
Each time you break my heart
Each time you break my heart
I know how it feels to be the talk of the town
I’m not gonna let you go and run around
I need to know that you’ll be true to me
‘Cause that’s the way it’s got to be
Why can’t you give your promise to me
Is love so blind that you cannot see
I’m trying hard not to walk out the door
Know that I, oh, know that I can’t take no more
Each time you break my heart
I try to put my pride aside
Each time you break my heart
A little voice inside me cries
No matter what you do or say
I’m gonna love you, I’m gonna love you anyway
And if you’re so sure that I’m not your kind
How come you can’t just walk away
In the beginning we were nothing but glad
Those were the best days that we ever had
There’s no compassion, all your warmth is gone
Tell me how, oh, how can I keep holding on
Each time you break my heart
I try to put my pride aside
Each time you break my heart
A little voice inside me cries
I see the look in your eyes
I know you’re hurting inside
Let me try to make you love me again
I’ll say that I knew you when
You were mine, you were mine
Each time, oh, yeah
In the beginning we were nothing but glad
Those were the best days that we ever had
There’s no compassion, all your warmth is gone
Tell me how, oh, how can I keep holding on
I see the look in your eyes
I know you’re hurting inside
Let me try to make you love me again
I’ll say that I knew you when
You were mine, you were mine
Each time you break my heart
I try to put my pride aside
Each time you break my heart
A little voice inside me cries

Pasta bianca e nera fredda con verdure

Mi era avanzata della pasta, circa 150 gr (bianca e nera, grano e farro, cotte separatamente). Ho tagliato a cubetti una zucchina e una melanzana. Le ho passate in padella con olio sale e una spruzzata di concentrato di pomodoro. Ho condito la pasta e servito con ricotta salata a parte. 

Volti

Ci sono volti che non ricordi. Li hai visti per tanto tempo eppure ora, lontani, ti sfuggono. Ci provi. Cerchi nei meandri della memoria il taglio degli occhi, la pendenza del naso, il disegno delle labbra ma proprio non c'e' nulla da fare. Ti sembra di averli acchiappati e poi, all'improvviso, svaniscono e altri visi si sovrappongono creandoti ancora più dubbi e confusione. E poi ci sono i visi che non dimenticherai mai. Sono i visi che hai accarezzato o quelli  che hai studiato pur avendo poco tempo a disposizione, cosi senza neanche deciderlo e sono i volti che rivedi nella gente che incontri per strada, dall'altra parte della città o del mondo e che anche solo per un particolare ti riportano a vivere quel momento. Una litigata, una carezza, un gelato, un discorso impegnato sulle atrocità umane. Sono i volti di coloro che non e' importato per quanto, ma hanno importato molto. Un quanto non quantificabile e che resteranno sempre con te. Nei tuoi occhi e sotto la pelle, nel cuore e nella pancia.

Tortini al forno con feta e spinaci

Ho sbattuto due uova con sale e pepe, 150 gr di feta sbriciolata, 300 gr di spinaci cotti al vapore, farina q.b. per amalgamare, ½ bustina di lievito per torte salate. Ho lavorato l’impasto, riempito tre stampi da big muffins, spolverizzato con parmigiano grattugiato e cotto a 250 gradi per circa 30 minuti.

martedì 4 settembre 2012

Amore disperato, Mina e Dalla

Che cosa vuoi sapere, è meglio non sapere
L'amore che mi chiedi non può finire bene, non può finire bene
Il cielo non lo vuole
Ha le nuvole in catene
Non fa più uscire il sole
Senza vento e senza vele
Il tuo amore non si muove
E' fermo come un sasso
Anche il sangue nelle vene
E' amore in mezzo al ghiaccio,
Nel guanto del potere
Un cuore che è vigliacco
E non sa volere bene
Prende le vite con un braccio
Le tiene chiuse al buio,
coperte da catene coperte da catene
C'è un segno corto e chiaro
Laggiù nella tua mano
E' l'ombra del destino
Che come un frutto acerbo
O la prima stella del mattino
Rende l'amore eterno
Amore disperato
Amore mai amato
Amore messo in croce
Amore che resiste
E se Dio esiste
Voi, voi
Vi ritroverete là, là
Amore
Inizia la partita
Il diavolo vi sfida
Gli artigli del potere
Che come nera neve
Il lutto di una chiesa
Una candela accesa
Amore disperato
Amore mai amato
Amore messo in croce
Amore che resiste
E se Dio esiste
Voi, voi
Vi ritroverete là, là
Amore

Linguine al pesce spada e …

Ho cotto una fetta di circa 200 gr di pesce spada, ridotto a listarelle, in padella con olio, circa 10 pomodorini ciliegia tagliati a cubetti, una manciata di olive verdi denocciolate e 20 gr di pinoli. Ho aggiustato con un pizzico di sale. Ho cotto 200 gr di linguine, le ho scolate al dente e le ho fatte saltare in padella. Ho servito con olio e peperoncino a parte.  

Tortini bicolore al cocco

Ho lavorato un uovo intero con 100 gr di cocco in polvere, ho aggiunto 200 gr di yogurt bianco dolce e 5 cucchiai di zucchero bianco semolato. Ho mescolato e aggiunto, in metà impasto, del cacao in polvere amaro. Ho riposto in 2 pirottini da big muffin i due impasti alternandoli, bianco, nero e bianco. Ho cotto a 200 gradi per 25 minuti. Ho sfornato, lasciato raffreddare e capovolto. Ho servito tiepidi.

To get

Se “to get” e' quel verbo che significa avere un cambiamento, essere in movimento, deve essere quel verbo mancante nel costrutto di chi, nella vita, "viaggia" con lo specchietto retrovisore. Chi, per connotazione naturale e un certo masochismo, insiste nel non "to get", ovvero restare fermo a rimpiangere, pensare, crucciarsi, piagnucolare, auto commiserarsi, mentre vede le vite degli altri scorrere, correre e rincorrersi. In ogni film, come in ogni storia, ci sono ruoli da interpretare. Ci sono le Carrie, brillanti, intelligenti eppure tremendamente e drammaticamente romantiche sempre pronte provare ad andare avanti ma con uno specchietto retrovisore puntato sul passato, in attesa di Mister Big e del suo ritorno e poi ci sono le Samantha, più o meno allegre e pronte a cogliere, lungo l'autostrada della vita, ogni occasione. Tutte e due, come tutti gli altri, propense alla felicità, da inseguire, desiderare, cercare e provare a prendere. To get ...

domenica 2 settembre 2012

Tiramisù per papà

Ho preparato una crema a base di 250 gr di mascarpone, 200 gr di nutella, 2 tuorli d'uovo e 2 albumi montati a neve. Ho bagnato dieci savoiardi di quelli artigianali morbidi e grandi in caffè' nero bollente. Ho disposto cinque biscotti sul fondo di una teglia, ho coperto con uno strato di crema e poi un altro di biscotti e crema. Ho spolverizzato di cacao amaro e ... Buon compleanno papà.

Possibilità d’autunno

Parlando con chi  un'altra meritata possibilità la  sta aspettando,  sentendo la pioggia cadere, ho pensato che  questa pioggia neanche d"autunno e' più' come se fosse una pioggia invernale di quelle fredde, di quelle che ti penetrano sotto la pelle che non ti riesci a scaldare. Sarà perché hai ancora nell'armadio solo magliette e sandali che non  hai messo via e perché non hai avuto il tempo di tirare fuori gli stivali e un maglione.  Non ti sembra neanche vera. Sembra più' fredda di quanto sia realmente. Più insistente. Più cattiva. E' un po' come quando hai freddo dentro perché ti manca quel qualcuno di speciale che pensavi ti avrebbe riscaldato per sempre o almeno per un po'. Gli amici, le serate, le gite, sono come quei sandali, quelle magliette. Puoi metterne tre strati così come fare tre cose contemporaneamente. Solo un bel paio di stivali sarebbe di conforto. Forse e' ora di tirarli fuori. Magari poi arriverà anche un'altra bellissima e meritata occasione, per lei e tutti quelli che la stanno cercando. Di quelle che fuori fa freddo e piove ma tu hai l'anima bollente e il resto non conta più.

Il libro di legno, G. Mauro Costa

Letto per secondo anche se precedente a Festa di Piazza. E' scorrevole e coinvolgente il suo modo di raccontarti le storie. Storie  forse un po' inventate ma non troppo;  tanto da poter pensare che potrebbero essere vere o abbastanza vicine a qualcosa di vero. Mi piace la sua sicilianità, la sua ironia e il suo senso di giustizia, a volte assoluto a volte personalizzato. Mi piacciono i connubio tra l'amore e il cibo che Enzo, il protagonista dei suoi romanzi, vive e gode. Poi ci sono cose che mi piacciono di meno ma sono piccoli particolari. Sono, un po' come per tutti, luoghi o nomi che non avrai mai piacere di leggere perché ti immedesimi troppo anche nei libri ...

Quasi amici, il film

Al solito, in ritardo sulla programmazione cinematografica. Ma esserlo ha i suoi lati positivi. Come quello di commuoverti o piangere a dirotto perché quel film tocca corde normalmente volontariamente coperte per autodifesa o involontariamente coperte dallo strato di polvere della vita che quotidianamente ci travolge. Quasi amici e' toccante, divertente, sensibile e ironico. E' la dimostrazione che siamo tutti, ricchi e poveri, passibili di disgrazie, possibili vittime della vita. E' la dimostrazione anche di come la volontà può farti superare prove e di come mondi diversi possono per caso ma anche poi per volere incontrarsi e conoscere e restare reciprocamente nel mondo dell'altro. Da vedere, da tenere nella propria cineteca. Per sorridere riflettendo e poter commuoversi liberamente.