mercoledì 29 febbraio 2012

Devi dirmi di si, Mina

E .. ti giri indietro e eh eh
Ti ritrovi in un mare di se
Ma io resto con te
E ti voglio perche’
Io con te sto bene,mi dimentico le pene
Son felice,non mi pento,tutto qua.
E se guardi bene in me
Troverai una parte di te
Questi giorni tra noi non li venderei mai
Mi ricordo bene tante favole serene
Tante frasi dette con ingenuità
Il mio sangue freme
Tu mi scorri nelle vene
Io ti voglio
Tutto il resto si vedrà.
Si,devi dirmi di si
Non mi scorderò mai quel bisogno d’amore che hai
Devi dirmi di si
Basta crederci un po’
Riprovandoci forse si può
Devi dirmi di si
Quel che c’e tra di noi
Son sicura non finirà mai.
E se pensi un poco a me
Ti accorgi che male non è
Puoi sorridere un po’
Farlo assieme si può
Io ti voglio bene
Solo luce non catene
Coi suoi raggi il nostro cuore scalderà
Io con te sto bene
Mi dimentico le pene
Son felice,non mi pento,tutto qua.
Si devi dirmi di si
Non mi scorderò mai quel bisogno d’amore che hai
Devi dirmi di si
Basta crederci un po’
Riprovandoci forse si può
Devi dirmi di si
Quel che c’e tra di noi
Son sicura non finirà mai.
io con te sto bene,mi dimentico le pene
son felice,non mi pento,tutto qua.
mi ricordo bene tante favole serene
tante frasi dette con ingenuità.

I muffins cioccolato bianco e mela

Quando sono un po’ così posso fare solo una cosa per provare ad esserlo un po’ di meno … cucinare e sperimentare, aprire le credenze (come si dice dalle mie parti) e mescolare …
Ho lavorato un uovo intero con mezzo bicchiere di zucchero bianco, ho aggiunto 75 gr di burro sciolto insieme a 100 gr di cioccolato bianco. Ho continuato a mescolare aggiungendo una mela gialla grande tagliata a fettine e 1 bicchiere e mezzo di farina manitoba. Alla fine un cucchiaino raso di lievito per dolci. Ho riempito 12 pirottini da muffins e cotto a 200° per circa 35 minuti.
Morbidi dentro per via della mela, croccanti fuori per il cioccolato.

Divertimento e patimento

Pare che Billy Crystal abbia detto più o meno così: "Per fare sesso una donna ha bisogno di una ragione, un uomo ha bisogno di un posto". Forse il concetto e' un po' estremizzato e forse poi ci sono donne che assomigliano agli uomini e alcuni uomini che assomigliano alle donne ma diciamo che, in generale, sono parole che trovano sicuramente un certo riscontro nella vita. Le donne ci cascano, si innamorano, si invaghiscono, sperano e diventano stupide. Implorano, minacciano, pregano, passando da atteggiamenti umilianti ad altri isterici. Perdono l'equilibrio. Anche quando, e' chiaro, non stiamo parlando della storia della vita con il “e vissero felici e contenti”. Gli uomini sembrano avere il boccino in mano. Mettono in chiaro sin dall'inizio. Mentre ci sono non cedono, forse aver giocato con il soldatini li ha rafforzati mentre a noi la Barbie e tutto il suo entourage hanno rammollito. E poi, quando decidono, quando non reggono  più, se ne vanno. Che lo avessero detto o fatto capire questo può essere una variabile. Diciamo che quando sono stati in qualche modo soddisfatti o quando la soddisfazione non bilancia più con il peso che devono sopportare,  vanno e continuano, in qualche modo, la loro vita. Non che solo gli uomini si divertono e non che in una storia non mettano il sentimento,  diciamo che la loro natura li facilita nel prendere la vita nel modo giusto …

martedì 28 febbraio 2012

Il riso rosso della Camargue

C’era un amico, di mille anni fa, che mi diceva di cucinare sempre cose “strane”. E sorrideva, mentre lo diceva, quasi prendendomi in giro o lasciando intendere che nei miei piatti ci fosse qualche cosa di sbagliato. Sinceramente non ho mai capito quello che intendesse dire. Era un complimento o una critica??? A  me, sinceramente, quello che cucino non sembra mai così strano. Mi piace scoprire, ogni tanto, sapori e profumi e accostamenti nuovi, questo si … ad esempio …
Ho cotto in abbondante acqua salata 200 gr di riso rosso della Camargue (ci vogliono circa 30/35 minuti da quando inizia a bollire e comunque è un riso che rimane con i chicchi tosti) e l’ho scolato. Nel frattempo ho passato in padella 200 gr di code di gambero sgusciate con olio extra vergine di oliva. Ho sfumato con del cointreau, ho aggiunto un pizzico di peperoncino e ho aggiustato di sale. Ho lavato e tagliato a fette un’arancia privandola della buccia. Ho messo al centro di ciascun piatto le code di gambero, intorno una corona di riso e ai margini del piatto le fette d’arancia, tagliate ancora a metà, per guarnire.
Ho messo in tavola anche della paprika perché con l’arancia secondo me, come avrebbe detto la nonna “ci canta”!!!

Rotolo mascarpone e cioccolato

Ho steso un foglio rotondo di pasta sfoglia sulla propria carta da forno. Ho lavorato energicamente 200 gr di mascarpone con due cucchiai di zucchero a velo e gocce di cioccolato a volontà. Ho steso l'impasto sulla pasta lasciando scoperto solo circa due centimetri dal bordo. Ho arrotolato e messo in frigo per mezz'ora. Ho tagliato a fette alte tre centimetri. Le ho disposte distanziandole e le ho cotte a 220° per circa mezz'ora. Ho portato, davanti alla tv, le fette tiepide.

Quanto dolore

Quanto ci deve deludere una persona perché non crediamo più' in lei e a tutto quello che ha significato? Quante volte ci deve ferire affinché iniziamo a vederla ripulita da tutto quel abbiamo voluto vedere ci fosse in lei come essere umano degno di rispetto e considerazione? Quanti pugni nello stomaco dobbiamo sentire prima di metterci un giubbotto imbottito che ci ripari dai colpi inferti? Ma soprattutto in nome di chi e cosa vogliamo soffrire a tutti i costi? C'e' qualcuno al mondo che meriti il nostro dolore?

Il cielo che ti fa innamorare

Era così stasera il cielo. Un cielo che ti fa innamorare della vita. Di quelli che ti fermeresti in mezzo alla strada di campagna che stai attraversando per andare verso casa per perdere consapevolmente la cognizione di tutto. Di chi sei, di dove vai, di cosa desideri. Erano dieci o forse più' tra colori e sfumature. Tutte da far incantare. E l'ho fatto. Ho accostato sul ciglio della strada, ho messo una bella canzone e ho pensato a tutte le persone a cui voglio bene. A quelle vicine e a quelle lontane e ho sperato che avessero la possibilità di vedere questa meraviglia. E poi ho pensato al cielo e a loro che lo abitano e ho pensato a come lo avrebbero visto da lassù ma poi ho pensato che forse erano stati proprio loro a colorarlo, per noi, per ricordarci che ti puoi innamorare del cielo e della vita.

lunedì 27 febbraio 2012

Lo specchietto retrovisore

Ci sono le persone che guardano  avanti e quelle che continuano a girarsi un po’ indietro, quelle che viaggiano con lo specchietto retrovisore sempre in “primo piano”.  Sono quelle persone che continuano a guardarsi indietro come se avessero dimenticato qualcosa, come se cercassero qualcosa, come se intravedessero qualcosa, come se in quel passato ci sia ancora del presente o addirittura del futuro. Siamo in tanti ad essere di questa razza e non è che si campi molto bene. Più che altro in alcuni momenti siamo sospesi. Concordiamo in questo così come concordiamo sul fatto che del passato bisognerebbe solo portarsi dietro il bello, cancellare il brutto e così facendo trovare la forza del sorriso, di chi ha sofferto ma che da quello che ha passato riesca a portare con sé solo gli insegnamenti traendone beneficio. Insomma, nella pratica un’impresa titanica se non che, per alcuni è spontaneo, e la fanno  pure facile quando te la raccontano. E’ che posseggono proprio altri geni … sono stati “impastati” con il gene del futuro e non quello del passato. Noi possiamo solo applicarci, impegnarci, studiare, imparare e … sperare …
Un’amica questa mattina mi ha scritto “E’ bello poter continuare a camminare, percorrendo ogni giorno nuovi sentieri e non continuare a fare il giro dell’oca”. Ecco, in effetti, a non andare avanti un po’ stupidi ci si sente, magari proprio oche no, ma insomma …

I muffins salati prosciutto e formaggio

Ho mescolato in un recipiente molto capiente 400 gr di farina manitoba, ½ bustina di lievito per torte salate, un pizzico di sale, un pizzico di pepe nero, 100 ml di olio, 250 ml di acqua tiepida, 150 gr di emmenthal a dadini e 150 di prosciutto cotto a listarelle. Ho lavorato energicamente con un cucchiaio di legno. Ho riempito 20 pirottini a forma di stella, cuore, e altri classici rotondi. Ho infornato a forno già caldo per circa 30 minuti a 180°. Ho servito tiepidi.

domenica 26 febbraio 2012

Quando la notte, il film

Le vite impostate, organizzate, programmate, per nessun motivo particolare e in un momento del tutto inaspettato possono cambiare. Basta poco e quel fragile equilibrio si può spezzare e magari per un altro inaspettato piccolo episodio possono ritrovare un nuovo sentiero da seguire. Due funivie che si incrociano, rallentano un attimo per poi dover proseguire così come le loro vite  che si incrociano e si sfiorano, talmente tanto profondamente da determinare le loro scelte e ciò che scopriranno di essere e volere. Manfred e Marina si incontrano, si salvano, si amano senza ancora ammetterlo e poi si salutano. Dopo molti anni si cercano e si dichiarano l’amore taciuto e nascosto anche a sè stessi. Si raccontano l’appartenenza reciproca. Si amano in modo diverso da come hanno sempre amato. Si posseggono con la passione della consapevolezza dell’assenza e, tornano alle loro vite così come quelle funivie proseguono nella loro direzione.

La cheese cake fredda

Ho frullato 200 gr di biscotti digestive e li ho bagnati con 100 gr di burro sciolto. Ho cosparso la superficie di un piatto e ho livellato. Ho frullato 250 gr di mascarpone con 250 gr di ricotta, ho aggiunto il succo di 1 limone e 2 cucchiai di zucchero a velo. Ho continuato a frullare fino ad ottenere una crema morbida e omogenea e l’ho spalmata sui biscotti. Ho lasciato raffreddare per due ore in frigo e ho ricoperto con marmellata di fragole senza zucchero.

Il nostro volerci bene

Quello che a volte non riusciamo ad accettare è che l’altro, per nessuno o mille motivi, non ci darà mai quello che vorremmo. E non riusciamo a capire che per quanto tempo potremmo stare ad aspettare, pensando che qualcosa cambierà semplicemente perché siamo lì, disponibili e pazienti e amorevoli e accondiscendenti, quello che avremmo desiderato e che abbiamo anche esplicitamente chiesto  non arriverà mai. Non da quella persona, non in quel momento di vita, non come e quando e dove lo avremmo voluto.. Non c’è una ragione nei desideri non realizzati, c’è semplicemente la non coincidenza dei desideri e se non ce ne facciamo una ragione rischiamo solo di incontrare l’infelicità. L’altro non se ne rende conto o non è abbastanza interessato o semplicemente ha altri desideri. In questo non ci sono colpe. Le colpe sono nostre che non lasciamo andare e non ci lasciamo andare. Non lasciamo andare l’altro dove vuole e non ci regaliamo il nostro volerci bene.

Il dessert del sabato sera

Ho bagnato quattro meringhe sbriciolate e 2 cucchiai di  gocce di cioccolato con due tazzine di caffè' nero bollente e le ho riposte sul fondo di due coppe alte e profonde. Ho ricoperto ciascuno strato con mezza pera tagliata a fettine e ho irrorato con un cucchiaio di miele d'acacia (me ne hanno regalato di quello buono non industriale). Ho ricoperto con 100 gr di yogurt al cocco. Ho lasciato in frigo fino a qualche momento prima di servire. Puoi affondare il cucchiaio e assaporare gli strati distinti o mescolare tutti i sapori insieme.

Passare del bel tempo

Passare del bel tempo fa bene al cuore e alla testa. Passare quel  bel tempo con delle belle persone con le quali ritrovi piacevolezza mentre ti "ritrovi", ti riporta quel tanto di equilibrio in giornate non sempre dritte, non sempre piacevoli, non sempre serene e ti  ricorda che siamo sempre in precario equilibrio. Tra lacrime e sorrisi, serietà e leggerezza, preoccupazioni e svago. Il trucco è forse prendere sul serio la vita non prendendosi troppo sul serio. Andare avanti impegnandosi e sudando, preoccupandosi e sputando sangue pensando che a fine mese avrai un appuntamento con le ragazze con le quali farti sane risate. Perché alla fine le anime gemelle siamo noi. Le ragazze.

venerdì 24 febbraio 2012

Torta di mele

Più che una torta è una schiacciata di mele ed è, in assoluto, da queste parti, la più gradita  tanto che viene mangiata a colazione e anche come dessert la sera (accompagnata da crema pasticcera o panna montata) e viene preparata almeno una volta la settimana.
Imburro una tortiera e la spolverizzo con zucchero bianco e cannella in abbondanza. Copro tutta la superficie della tortiera con due o tre mele renette disposte a raggiera. Lavoro con una frusta 3 uova con 1 bicchiere e mezzo di zucchero bianco e aggiungo 2 bicchieri e mezzo di farina bianca. Ricopro le mele e inforno a 180° per circa 45 minuti. Una volta raffreddata capovolgo la torta la cui superficie sarà caramellata.

Se ti manca

Il guaio di quando ti manca qualcuno e tu a questo qualcuno non manchi quanto lui manca a te, diversamente la sensazione di manchevolezza non sussisterebbe perché sareste insieme da qualche parte a fare cose belle, è che non puoi proprio fare nulla. Sei costretto a subire la situazione perché non dipende da te e sei costretto a viverti, fisicamente ed emotivamente sensazioni che vanno dal “ti manca l’aria che non respiri e corri ad aprire la prima finestra a disposizione anche se non è la tua”, al “hai un mattone sullo sterno che inizi a massaggiarti pensando già alle conseguenze di un infarto”,  al che “ti assale il magone per un nonnulla che non sai come nascondere le lacrime se non dietro la scusa di un attacco di allergia all’ultima pianta che ancora deve fiorire”. Cerchi di pensare ad altro, cerchi di fare altro, cerchi di ricordarti che, forse, se non tu in altre occasioni, qualcuno di vicino a te deve averti detto di esserci già passato e visto che te lo ha raccontato ed è ancora vivo questo può solo significare che di amore non si muore. E mentre ti iscrivi ad un corso di greco antico, passi tutti i mobili antichi con il  legno rosso passando distrattamente anche le porte bianche, tinteggi la cantina in pieno inverno sapendo che non si asciugherà neanche a morire, organizzi le ferie da qui alla fine dell’anno, non puoi fare altro che continuare ad aprire quella finestra e provare a prendere fiato, asciugare le lacrime e  per fingere meglio un attacco allergico starnutire, passare dalla tua farmacista di fiducia, farti provare la pressione e farti vendere qualche goccia calmante … e ti rendi conto che non puoi proprio fare nulla … perché se tu all’altro mancassi quanto lui manca a te non ne stareste parlando … sareste da qualche parte a fare cose belle invece di essere sola a pensarne e viverne di brutte …

Petto di pollo alla birra

La birra? Non riesco a berla eppure avrei sempre voluto imparare ad apprezzarla. Continuo a dirmelo e, ogni volta, che qualcuno vicino ne ha un boccale pieno,  provo ad assaggiarla. In attesa di settimana prossima quando andremo tutti in compagnia in un ristorante Belga dove pare ne servano più di 20 tipi …
Ho tagliato a cubetti due petti di pollo. Li  ho lavati, asciugati e li ho  passati in padella con olio e un pizzico di dado granulare per carne. Li ho coperti di birra scura e li ho lasciati cuocere fino al completo assorbimento della birra. A fine cottura ho aggiustato con un pizzico di pepe.
Ho servito bollente con un contorno di patate al forno.

giovedì 23 febbraio 2012

Marzo

Le cose non vanno mai come credi
un'altra notte ti svegli e ti chiedi
se hai sbagliato per quella promessa
se hai mentito per una carezza
per questo viaggio ci vuole coraggio
per questo amore pieghiamo il destino
ti resto accanto su questo cammino
però ti prego tu dammi la mano
I'll show you something good (something good)
I'll show you something good
E tutto quello che è stato è già stato
lo metteremo nel nostro passato
Vieni con me ti porterò
sopra i deserti che ho scoperto con te
vieni con me ti condurrò
per quegli abissi dove mi perderei
e io sarò una regina
sarò l'estate e la nebbia di mattina
sarò il tuo miele
sarò le tue vele e per questo ti chiedo
amami!!!
La cose non vanno mai come credi
il cuore è pieno di lacrime rotte
il tempo è ladro di cose mai dette
e so che indietro mai più si ritorna
eppure ancora ti resto vicino
stanotte resta su questo cuscino
I'll show you something good (something good)
I'll show you something good
E tutto quello che è stato è già stato
lo metteremo nel nostro passato
Vieni con me ti porterò
sopra i deserti che ho scoperto con te
vieni con me ti condurrò
per quegli abissi dove mi perderei
e io sarò una regina
sarò l'estate e la nebbia di mattina
sarò il tuo miele
sarò le tue vele e per questo ti chiedo
amamiiiiii
Le cose non vanno mai come credi (sii)
amamiiiiii
Le cose non vanno mai come credi
amamiiiiii
amamiiiiii
amamiiiiii
amamiiiiii
amamiiiiii
ancora, ancora, ancora, ancora
amamiiiiii
amamiiiiii
Vieni con me ti porterò
sopra i deserti che ho scoperto con te
vieni con me ti condurrò
per quegli abissi dove mi perderei
e io sarò una regina
sarò l'estate e la nebbia di mattina
sarò il tuo miele
sarò le tue vele e per questo ti chiedo
amamiiiiii
amamiiiiii (ancora)
amamiiiiii

Penne di grano saraceno speck e zafferano

Ho tagliato 100 gr di speck a dadini (me ne hanno portato un pezzo buonissimo dal Trentino) e l’ho fatto sfrigolare in padella senza condimento. Ho aggiunto 3 cucchiai di panna da cucina 1 bustina di zafferano. Ho cotto 200 gr di penne al grano saraceno e una volta scolate al dente le ho passate in padella. Ho servito spolverizzando con parmigiano e chicchi di pepe rosa.

Travestimenti

Il cielo buio e quell'aria “sospesa” che si respira l'attimo prima in cui le gocce iniziano a scendere, mi facevano guardare in alto mentre camminavo tra il mondo già consumato, arrivato, disilluso dei riflettori della moda e quello spensierato e incurante dei bimbi travestiti che sembravano volermi chiamare per essere contenta insieme a loro tra una coccinella ed un leoncino. E, alla fine, non facendo parte del primo e non potendo più' far parte del secondo ho pensato che in ogni momento della vita e in ogni mondo siamo comunque travestiti. Da piccoli e poi da grandi. Ci copriamo, nascondiamo e difendiamo dietro i travestimenti che scegliamo o che siamo costretti ad indossare, perché a volte non possiamo mostrarci per quello che siamo, perché a volte non lo vogliamo, perché a volte, così, fa meno male o tutto ci sembra più' bello di quello che e' ... Ho continuato a camminare e a guardare il cielo ... Il temporale non e' arrivato ... Peccato, avrebbe lavato via un po' di malinconia ...  

L’amore si odia

Mi ha detto che è stata un po’ la sua canzone perché è stata un po’ la sua storia … Io vorrei dirle che è stata coraggiosa e forte e che ha fatto molta strada, molta della quale in salita, sfinente e faticosa,  ma che andrà sempre meglio e che il prossimo pezzo sarà tutto in discesa … una meravigliosa discesa a tutta velocità verso il prossimo pezzo di vita, con quella sensazione di vento nei capelli che a lei  piace così tanto …
Vieni qua, vieni qua, che ti dovevo dire
tutte quelle cose che, cose che, non hai voluto sentire, soffrire, godere o finire.
Vieni qua, vieni qua, sempre la stessa storia
un equilibrio instabile, instabile, che crolla al vento di una nuova gloria, l'amore si odia.
Ah, se fosse così facile, ah, se fosse ancora innamorato di me
ed ogni petalo, sai, si finge di essere una rosa
per ogni goccia vorrei diluvio sopra ogni cosa
ma tu non meriti più un battito di questa vita
per tutto quello che conta, se conta, sei come colla tra le dita.
Vieni qua, vieni qua, io ti volevo bene,
ma riparlarne è inutile, inutile, non ha più senso pensarti, capire, provare o sparire
Vieni qua, vieni qua, le solite parole
di un sentimento fragile, fragile, come l'asfalto consuma la suola, l'amore si odia.
ah, se fosse tutto facile
ah, se fosse ancora innamorata di te
ed ogni petalo sai
 si finge di essere una rosa
per ogni goccia vorrei
diluvio sopra ogni cosa
ma tu non meriti più un battito di questa vita
che tutto quello che conta
se conta
sei come colla sulle dita
ed ogni petalo, sai, si finge di essere una rosa
per ogni goccia vorrei diluvio sopra ogni cosa
ogni cosa
 ma tu non meriti più un attimo della mia vita
per tutto quello che conta
se conta, sei la mia impronta sulle dita

This must be the place

Uno di quei film che non puoi non vedere e che non puoi non ricordare. Sono così affascinanti e intriganti Sean Penn e il suo personaggio che non puoi non farti catturare. Bellissima la fotografia, coinvolgente la musica. Inizi a camminare con Cheyenne lungo la strada che lo porterà a crescere intimamente e a “ritrovarsi” che non puoi non immedesimarti. Sono affascinanti le sue verità così candide da essere quelle di un bimbo e così profonde da essere quelle di un vecchio saggio, che vorresti fossero tue e alcune magari lo sono anche. E' da vedere, assaporare, gustare, interpretare e fare proprio. Fino a quando a capisci che la vendetta a volte può essere più sottile di come uno se l’aspetti e che puoi accenderti una sigaretta e così diventare grande, percorrendo strade diverse per poi tornare a casa.

Muffins con cioccolato bianco e nero

Ho lavorato 2 uova con 1 bicchiere di zucchero bianco semolato. Ho aggiunto 3 cucchiai di mascarpone, 3 di Philadelphia e 3 di yogurt greco. Ho mescolato con una frusta elettrica per sciogliere i grumi e ho poi aggiunto a fiume 1 bicchiere e mezzo di farina setacciata. Ho continuato a mescolare, ho aggiunto 1 cucchiaino raso di lievito e 50 gr di cioccolato bianco e 50 gr di cioccolato nero fondente tagliati a scaglie. Ho riempito 15 pirottini medi da muffins e cotto per 35 minuti a 190°.

Illusi o presuntuosi

L'errore più' grande che facciamo "camminando" e' avere l'illusione o la presunzione di pensare che quello che desideriamo e scegliamo e pensiamo e a volte addirittura programmiamo, e' esattamente, o in qualche modo, somigliante a quello che c'e' nella testa dell'altro. E' che a volte diamo per scontato che se uno non ci parla esplicitamente e' perché ci sia una sorte di accordo. Pensiamo che se mentre raccontiamo all'altro il nostro progetto e non veniamo contraddetti e disillusi tutto andrà come abbiamo supposto. Non c'e' errore più' grande. Ogni giorno, in troppi momenti, ho la riprova che a volte gli altri non parlano per pudore, vigliaccheria, pigrizia, superficialità, disinteresse e che poi solo alla fine, quando sei all'alba di quel progetto, per deduzione o in maniera trasversale  ti fanno arrivare il messaggio, alla conclusione, che loro non ci saranno. E allora resti lì, attonita, stupita, a domandarti qual'e' il passaggio che ti sei persa, quando sei stata disattenta, quali parole non hai sentito, quali fisionomiche non hai visto, quante domande dirette in più' avresti potuto fare, quali risposte avresti dovuto pretendere per capire e quanto nel tuo entusiasmo trascinante hai messo anche quello mancante dell'altra parte. E alla fine, nella illusione, ti senti, oltre che sola e triste anche quasi in colpa perché, ti dici, avresti potuto evitarti questa tristezza. Mi succede, in continuazione, nelle piccole e grandi cose della vita e mi chiedo se io sia semplicemente illusa o presuntuosa.

mercoledì 22 febbraio 2012

Zuppa di Amaranto

L’amaranto è una pianta originaria dell’America centrale, dove era coltiva già dalle civiltà precolombiane. Si pensa che esistesse anche una varietà già conosciuta dai popoli Greci, nella cui mitologia si narrava che le Dee amassero essere festeggiate dagli umani con ghirlande di amaranto, per ottenere così la loro protezione e benevolenza. Ugualmente si pensa che i romani attribuissero all'amaranto il potere di tenere lontana l'invidia e la sventura. Nei suoi territori d'origine, era definito dagli Aztechi come “il misterioso grano” o “il grano degli Dei”; i semi erano conosciuti per le alte qualità nutrizionali ed energetiche ma altrettanto se non maggiormente importante era l’uso che se ne faceva nei rituali religiosi. Anche i Maya lo usavano come nutrimento mentre gli Incas lo definivano “kiwicha” (piccolo gigante) e ne apprezzavano principalmente il suo potere curativo.
Ho fatto il primo esperimento
Ho lavato bene 1 tazza di l'amaranto sotto acqua corrente e in una pentola a fondo alto ho messo l'amaranto, 1 piccola zucca tagliata a pezzetti (ho provato a togliere un po’ di buccia), 2 tazze d'acqua. Ho insaporito con ½ dado. Ho portato a bollore e poi ho abbassato la fiamma al minimo continuando la cottura per circa 20 minuti fino ad assorbimento dell’acqua.

Sono solo parole, Noemi

Avere l'impressione di restare sempre al
Punto di partenza
E chiudere la porta per lasciare il mondo
Fuori dalla stanza
Considerare che sei la ragione per cui io
Vivo
Questo è o non è
Amore
Cercare un equilibrio che svanisce ogni
Volta che parliamo
E fingersi felici di una vita che non è come
Vogliamo
E poi lasciare che la nostalgia passi da sola
E prenderti le mani e dirti ancora
Sono solo parole
Sono solo parole
Sono solo parole le nostre
Sono solo parole
Sperare che domani arrivi in fretta e che
Svanisca ogni pensiero
Lasciare che lo scorrere del tempo renda
Tutto un po' più chiaro
Perché la nostra vita in fondo non è
Nient’altro che
Un attimo eterno un attimo
Tra me e te
Sono solo parole
Sono solo parole
Le nostre
Sono solo parole
Sono solo parole parole parole, parole
E ora penso che il tempo che ho passato
Con te
Ha cambiato per sempre ogni parte di me
Tu sei stanco di tutto e io non so cosa dire
Non troviamo il motivo neanche per litigare
Siamo troppo distanti distanti tra noi
Ma le sento un po’ mie le paure che hai
Vorrei stringerti forte e dirti che non è
Niente
Posso solo ripeterti ancora
Sono solo parole
Sono solo parole
Le nostre
Sono solo parole
Le nostre
Sono solo parole
L'ora del té mi ha sorpreso seduto sui gradini del portico assieme a quella bellezza dagli occhi a mandorla. Averla vicino era piacevole come un Lied di Schumann ascoltato in chiesa.
Pessime scuse per un massacro, Enrico Pandiani

martedì 21 febbraio 2012

You go to my head, Diana Krall

You go to my head,
And you linger like a haunting refrain
And I find you spinning round in my brain
Like the bubbles in a glass of champagne
You go to my head
Like a sip of sparkling burgundy brew
And I find the very mention of you
Like the kicker in a julep or two
The thrill of the thought
That you might give a thought to my plea
Casts a spell over me
So I say to myself: get a hold of yourself
Can't you see that it never can be?
You go to my head
With smile that makes my temperature rise
Like a summer with a thousand Julys
You intoxicate my soul with your eyes
Tho I'm certain that this heart of mine
Hasn't a ghost of a chance in this crazy romance,
You go to my head

Torta con zucchine e philadelphia

Ho lavato, tagliato a rondelle e fatto andare per circa mezz'ora tre zucchine con poco olio e un pizzico di dado vegetale. Una volta croccanti e scolate del condimento in eccesso le ho mescolate, in una ciotola, con 150 gr di philadelphia, un'abbondante grattugiata di parmigiano e 2 uova. Ho steso un foglio di pasta sfoglia, ho versato il contenuto, ho spolverizzato con del pecorino dolce grattugiato grossolanamente e infornato a 220 gradi per 30 minuti più' 10 minuti dando calore solo sotto (le zucchine rilasciano sempre un po' di acqua e tendono a bagnare la base della pasta). Ho servito tiepida.

Correre verso la primavera

C'e' sempre qualcosa da dover cogliere nell'alba di ciascuna primavera. Un milione di anni fa, di questi tempi, all'alba andavo a correre e poi iniziavo la giornata con un sorriso stampato sulla faccia. Come se quel sorriso si generasse durante la corsa, o forse in quel momento i sorrisi erano dovuti al disincanto della vita, per infiltrarsi sotto la pelle e farmi affrontare la giornata. Questa mattina, all'alba, mi sono svegliata e ho pedalato con la musica a tutto volume nelle orecchie ricercando quell’energia e quel sorriso. Perché tra il farsi vivere e il vivere non ci sono discussioni. E’ doveroso viverla la vita.  E' ora di ricominciare a correre. E' quasi primavera.  Sudare e' un po' come combattere e se alla fine si ritrova un sorriso tutto torna. E forse è valsa la pena anche vivere un inverno lungo e freddo!

Riso basmati con pollo al curry e zafferano

Uno dei miei piatti preferiti. E il piatto preferito anche del “nipotino” diciottenne che ogni tanto inoltra la richiesta …
Lavo, asciugo e taglio a listarelle un petto di pollo. Lo passo nella wok con un filo di olio, sale, pepe, curry e zafferano, abbondando con il curry rispetto allo zafferano. Faccio sfrigolare fino a far diventare il pollo croccante fuori ma morbido dentro. Cuocio in abbondante acqua salata 200 gr di riso basmati (e quando non lo trovo uso il thailandese che è comunque profumato), lo scolo e lo salto in padella con il pollo. Amalgamo e servo con spezie a parte a tavola.
A volte capita che non usi lo zafferano e allora a tavola arriva anche la salsa di soya per chi vuole irrorare.

Le Navi, Daniele Silvestri

Che salpino le navi,
si levino le ancore e si gonfino le vele,
verranno giorni limpidi e dobbiamo approfittare
di questi venti gelidi
del Greco e del Maestrale, lasciamo che ci spingano al di là di questo mare, non c'è più niente per cui piangere o tornare.
Si perdano i rumori e presto si allontanino i ricordi e questi odori,
verranno giorni vergini e comunque giorni nuovi,
ci inventeremo regole, ci sceglieremo i nomi
e certo ci ritroveremo
a fare vecchi errori,
ma solo per scoprire di essere migliori.
Mentre tu,
intanto nel tempo che resta,
sei qui accanto e già molto diversa
e bellissima,
sei bellissima.

I muffins Mascarpone cocco e pera

Dicono che torneremo da quelle parti. Ripercorrerò gli stessi corridoi, aprire' le stesse porte, forse rivedrò le stesse persone, fra pochi o molti mesi, non si sa. Nel frattempo là sono rimaste persone a cui non ho mai smesso di volere bene e allora, come ho sempre fatto per coccolarle anche alla distanza, anche questa stanotte ho pensato di sfornare per loro ...
Ho lavorato due tuorli d'uovo con 1 bicchiere colmo di zucchero bianco. Ho aggiunto 2 bicchieri di yogurt al cocco, 125 gr di mascarpone e gli album montati a neve. Ho aggiunto 3 bicchieri di farina, 2 pere tagliate a dadini e 1 cucchiaino di lievito vanigliato. Ho riempito 18 pirottini da muffins e cotto a 190°  per 30 minuti.

Eppure le parole

Eppure le parole, che reputiamo così importanti e utili fino a pensarle indispensabili, a volte, spesso, addirittura sempre in alcune situazioni, diventano superflue, stupide, vuote, assolutamente inutili. Sono quei momenti, quelle situazioni, quegli spezzoni di vita,  in cui chi parla e' solo. Non matto nel senso di parlare allo specchio (perché c'e' qualcuno che non lo fa?) perché fisicamente solo ma perché, dall'altra parte, il suo interlocutore e' un "sordo". Non per cattiveria. Spontaneamente o per scelta e non per forza di cose per una scelta cattiva e premeditata. Ma non e' questo l'importante. Quello che conta e' che il sordo non sente e chi parla potrà' sfinirsi e consumarsi. Scrivere righe, lettere, trattati, fare telefonate, presentarsi sotto casa ma sarà tutto inutile. Perché,  benché' l'oratore sia convinto che con un'altra parola ancora potrà' conquistare un metro, un pezzo, un giorno, uno spazio dentro la testa e il cuore del sordo, non ci sarà mai un modo, un momento, una parola magica che aprirà' una strada verso chi ha deciso di barricarsi dietro  un muro di cemento armato lungo e alto tutto una vita. Forse dovremmo farci una ragione del non riuscire a cambiare gli eventi. Forse dovremmo seguire un po' il cielo e meno noi stessi. Da qualche parte, forse, c'e' qualcuno o qualcosa che ne sa più' di noi e, forse, nella nostra apparente sconfitta vedremo, a lungo andare, non magari una vittoria, ma, forse, quanto meno, una ragione del nostro non essere stati ascoltati.

lunedì 20 febbraio 2012

La notte

Non basta un raggio di sole in un cielo blu come il mare
perché mi porto un dolore che sale che sale
Si ferma sulle ginocchia che tremano e so perché
E non arresta la corsa lui non si vuole fermare
perché è un dolore che sale che sale e fa male
Ora è allo stomaco fegato vomito fingo ma c’è
E quando arriva la notte e resto sola con me
La testa parte e va in giro in cerca dei suoi perché
Né vincitori né vinti si esce sconfitti a metà
La vita può allontanarci l’amore continuerà
Lo stomaco ha resistito anche se non vuol mangiare
Ma c’è il dolore che sale che sa e e fa male
Arriva al cuore lo picchiare più forte di me
Prosegue nella sua corsa si prende quello che resta
Ed in un attimo mi scoppia la testa
Vorrebbe una risposta ma in fondo risposta non c’è
E sale e accende gli occhi il sole adesso dov’è
Mentre il dolore sul foglio è seduto qui accanto a me
Che le parole nell’aria sono parole a metà
Ma queste sono già scritte e il tempo non passerà
Ma quando arriva la notte e resto sola con me
La testa parte e va in giro in cerca dei suoi perché
Né vincitori né vinti si esce sconfitti a metà
La vita può allontanarci l’amore continuerà
E quando arriva la notte e resto sola con me
La testa parte e va in giro in cerca dei suoi perché
Né vincitori né vinti si esce sconfitti a metà
La vita può allontanarci l’amore continuerà
… “Il problema della memoria e' che lascia macchie indelebili. Anche quando i dettagli svaniscono, rimane un alone scuro …”
… “E lui fu per sempre suo. Non importava chi amasse o da chi fosse amato, l'ombra di lei non lo abbandono' mai più'”…

domenica 19 febbraio 2012

Torta all’ arancia profumata alle spezie

Ho lavorato 3 uova intere con 150 di burro ammorbidito in una ciotola (vicino ai fuochi) e 150 gr di zucchero di canna scuro. Ho aggiunto 100 gr di marmellata di arance (quella buonissima di papà Giancarlo che Liù mi ha fatto arrivare !!) e, a fontana e setacciata 300 gr di farina con 1 bustina di lievito per dolci e 100 gr di latte. Ho mescolato con una frusta a mano aggiungendo cannella, noce moscata e zenzero. Ho riempito una tortiera rotonda con cerniera imburrata e infarinata. Ho cosparso con un trito di corn flakes integrali mescolati (circa 100 gr) con dello sciroppo di dattero. Ho cotto a 180° per circa 45 minuti fino a quando ho visto la superficie caramellata dando altri 10 minuti di cottura solo sotto.

A papà

Sono passati diciotto minuti, diciotto anni o diciotto giorni? A volte non sembra neanche accaduto.  Forse è così che succede. Che ti sembra così impossibile, così inverosimile, così sbagliato che pensi non sia vero. A lui, sempre dentro di me, il dolce della settimana che, con lui e la sua golosità, sarebbe durato un giorno. Perché il tempo é relativo. Nella tristezza di un addio come nell'appagamento del godimento.

sabato 18 febbraio 2012

Tortine cocco e cioccolato

A notte ho voluto provare a fare una variante alle tortine al cocco … ho pensato a quanto è buono un cono gelato con cocco e cioccolato …
Ho lavorato 2 uova con 1 bicchiere di zucchero bianco, ho aggiunto 100 gr di yogurt al cocco, 100 gr di cioccolato fondente sciolto e 2 bicchieri e ½ di cocco grattugiato.  Ho lavorato con una frusta e aggiunto 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio (ho provato ad evitare il lievito chimico). Ho riempito 15 pirottini tondi bassi e ho infornato per 30 minuti a 180°. Occorre stare attenti affinché il cioccolato non bruci.

Palline di patate e speck al forno

Ho cotto al vapore, già pelate e a pezzi, 400 grammi di patate. Le ho passate nello schiacciapatate e le ho mescolate a 50 gr di pecorino dolce, 50 gr di speck a listarelle, pepe nero, sale, noce moscata e 1 uovo. Ho composto circa 10 palline e le ho passate nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato. Le ho adagiate su un foglio di carta da forno e cotto a 250° fino a completa doratura.

I bambini

I bambini ti accolgono con il loro sorriso, ti coinvolgono con la loro simpatia, ti travolgono con la loro energia, ti assorbono con il loro bisogno di totale dedizione. Passare del tempo con la principessa Sofia mi ha fatta sentire così, il nulla di fronte a lei e nullo tutto quello che mi sembra essere il mio tutto. Forse a questo servono i figli. A darti il di cui. Anche quelli degli altri. Grazie piccola principessa che, senza saperlo, hai cancellato per tre ore pensieri malinconici tristi ed inutili dalla mia testolina per regalarmi il senso della vita.

Le motivazioni che non consolano

A volte capire le motivazioni che portano ad una frattura, ad un addio, ad un "sarai un bellissimo ricordo" non dovrebbe essere considerati così importanti, cioè non ci si dovrebbe perdere più' di tanto tempo. Perché, non è che poi nelle motivazioni più' o meno “nobili” portate avanti, chi viene lasciato trova una consolazione. Chi non riesce a realizzare il proprio desiderio, quello che vorrebbe vedere, vivere, e vedere consumarsi giorno per giorno guarderà all'altro, quello che se ne è andato semplicemente come chi se ne è andato disinteressandosi della sua felicità, anteponendo la propria e tutte le proprie motivazioni.  Punto. E quelle motivazioni, che nel momento odiato dell'addio sembrano così importanti, perché chi le racconta trova il modo di sentirsi un po' meno in colpa e a chi le ascolta sembra che memorizzandole avrà la forza e il sorriso per andare avanti, poi, appena chiusa la porta, la telefonata, svoltato l'angolo, sfumano, svaniscono, si volatilizzano. E si resta semplicemente soli con i propri sogni e tutto il vuoto che nessuna motivazione riuscirà a colmare.

Fusilli integrali di kamut con radicchio e porcini

Ho lavato e tagliato a listarelle un ceppo di insalata radicchio. Ho messo a bagno 100 gr di funghi porcini in acqua tiepida. Dopo circa quindici minuti ho messo funghi e radicchio in una padella antiaderente con la metà dell'acqua dove erano stati a bagno i funghi, tre cucchiai di olio extra vergine di oliva, sale e pepe. Una volta evaporata l'acqua ho aggiunto una confezione di panna da cucina. Ho cotto 250 gr di fusilli integrali di kamut, li ho scolati al dente, conditi con la crema e riposti in una pirofila da forno. Ho spolverizzato di ricotta salata e passato in forno a gratinare per qualche minuto

venerdì 17 febbraio 2012

Tortine al cocco

Tortine al cocco
Era sera e oggi non avevo cucinato abbastanza, abbastanza per sentirmi quieta … ho aperto lo sportello, il frigo e ho tirato fuori cose e …
Ho lavorato 1 uovo con 1 bicchiere di zucchero bianco, ho aggiunto 100 gr di burro sciolto e 2 bicchieri e ½ di cocco grattugiato. Ho lavorato con una frusta e aggiunto 1 cucchiaino raso di lievito per dolci. Ho riempito 10 pirottini tondi e bassi e gialli (me li ha regalati il piccolo Riccardo, entrato da pochi giorni nella schiera dei miei ammiratori di muffins che lui chiama “totta”) e ho infornato per 20 minuti a 190°.
Buoni, profumati, morbidi dentro e croccanti fuori.

da L'amore imperfetto, Francesca Muci

..."L'amore da favola non esiste. Sono le imperfezioni a creare le alchimie che spesso si confondono con l'amore perfertto regalando l'illusione dell'agognata perfezione..."

..."Brindo ai tuoi dubbi amore mio, alla tua inadeguatezza che ti fa libera e sorrido ai tuoi pensieri tremendi. Ti amo" ..

Non pensare

Il trucco forse è non pensare. Perché se lo fai, se cedi alla tentazione, o assecondi la tua natura, quando appartieni alla specie dei tarantolati, degli incontentabili, dei mai soddisfatti,  ti può capitare che il groviglio di pensieri ti avvolge e travolge e stravolge e  inizi a pensare che quello che dovresti non è quello che vorresti e quello che vorresti sembra impossibile a realizzarsi, e allora ti succede che impazzisci, scalpiti, non dormi, parti e ... E non ti riconosci più'. Perché nulla ti torna, perché ti sembrava che ti avessero raccontato che la vita fosse semplice e ti guardi intorno e vedi che per alcune persone è così. Semplice, chiara, lineare, perfettamente rispettosa dei programmi fatti mille anni prima e quelle persone che guardi con ammirazione e stupore e invidia ti  sembrano contente o forse, provi a consolarti, semplicemente si accontentano e   allora se il cuore ed il cervello iniziano a discutere non hai scelta. Non devi pensare. Perché tanto la vita è a pezzi. Perché del futuro non sappiamo. Perché come avrebbe detto nonna Iolanda, quando voleva dire che nessuno ci capisce nulla e tutto è il contrario di tutto "il mondo é un gran putanesimo". E quindi a te, a te e a me "non pensare, il trucco è non pensare, impegnati, provaci, non pensare, pensa solo a vivere".

Le gare con gli ex

Pare, alcune lo sostengono, che con gli ex ci sia sempre una gara in corso. Una gara che si traduce in "Chi dei due morirà per primo disperato?".  Mi domando se sia vero. Cioè, mi chiedo,  se due persone si sono volute bene, cioè quel bene per cui avrebbero in certi momenti anche scommesso sulla loro relazione, può veramente succedere che quel bene poi si traduca in un sentimento che assomigli vagamente alla rivalsa o alla vendetta? Non dovrebbe essere così. Non è giusto. Quel bene se bene è stato dovrebbe tramutarsi e forse trasformarsi per non essere perso. Ma nella maggior parte delle storie, le storie si perdono e allora forse è semplicemente naturale. E' più' naturale (se lo amiamo ancora) sperare che all'altro mancheremo quel pizzico tanto dal non farlo essere più perfettamente felice... Non fosse altro che questo ci darebbe il senso dell’esserci stati. Da lì poi all'augurare di  morire disperato diventa cattiveria e ognuno di noi puo' scoprire quanta ne ha ...

giovedì 16 febbraio 2012

Involtini con speck e prugne

Adoro gli involtini di pollo. Li faccio spesso e in molti modi. Ecco una delle mie ricette preferite …
Prendo 6 fette di petto di pollo sottili. Le spennello con della senape, vi appoggio una fettina di speck e in mezzo una prugna denocciolata morbida. Richiudo la fetta di carne fermandola con degli stuzzicadenti (almeno due per ogni fetta). Passo gli involtini in una padella capiente antiaderente con qualche cucchiaio di olio extra vergine. Sfiammo con del cointreau e lascio rosolare fino a vedere la carne ambrata. Aggiusto di sale. Continuo la cottura a fuoco più basso e solo alla fine aggiungo del pepe rosa in grani interi.

Vorrei Luna Pop

Sono salita in macchina, era ancora buio ma già si intravedeva un bel cielo sereno … e alla radio hanno passato questa canzone che è dolce e sembra un po’ una ninnananna, in po’ una serenata, un po’ una poesia. Insomma, un bel pensiero per una persona a cui si vuole bene … un bel modo per iniziare la giornata …
Vorrei Vorrei
Esaudire tutti i sogni tuoi.
Vorrei Vorrei
Cancellare cio' che tu non vuoi
Pero' lo sai
che io vivo attraverso gli occhi tuoi.
Vorrei Vorrei
Che tu fossi felice in ogni istante.
Vorrei Vorrei
Stare insieme a te cosi' per sempre
Pero' lo sai
che io vivo attraverso gli occhi tuoi.
io vorrei poterti amare
fino a quando tu ci sarai.
Sono nato per regalarti
quel che ancora tu non hai.
Cosi' se vuoi portarmi
dentro al cuore
tuo con te.
Io ti prego e sai perche'
Vorrei Vorrei
Esaudire tutti i sogni tuoi.
Vorrei Vorrei
Cancellare cio' che tu non vuoi
Pero' lo sai
che io vivo attraverso
gli occhi tuoi
gli occhi tuoi
gli occhi tuoi
gli occhi tuoi.
gli occhi tuoi.

A lei ma anche a molti altri

E se fosse stato tutto un sogno? E se non fosse esistito? E se non avessi provato, toccato, sentito, urlato, sorriso, pianto, interpretato, spiegato? E se non fosse esistito? E se non  avessi creduto, sperato, investito, sognato? E se fosse stata tutta una grande illusione? Ecco, si, forse e' cosi' e allora non e' vero e reale neanche il dolore lancinante, perforante, che senti distruggerti ed annullarti e sopraffarti. E allora non e' vero che non hai più' ossigeno da respirare e sorrisi da ritrovare, sogni in cui credere, speranze da ritrovare. E' stato solo un sogno ... O forse, per come ti ha lasciata frastornata e sola, un incubo. E allora, forse, puoi aprire gli occhi ...

Muffins cioccolato bianco e ananas

Ho lavorato 2 uova con 150 gr di zucchero bianco. Ho aggiunto 150 gr di burro sciolto a bagnomaria, 250 gr di farina setacciata, 1 bustina di vaniglina, 100 gr di cioccolato bianco spezzettato, 100 ml di succo di ananas e 5 fette di ananas tagliata a cubetti. Ho mescolato delicatamente per non spezzare l’ananas e ho aggiunto, alla fine, ¾ di bustina di lievito per dolci. Ho riempito circa 20 pirottini da muffins e cotto per circa 25 minuti a 180°.

martedì 14 febbraio 2012

Se essere folli

Se essere folli significa non avere paura dei giudizi e dei pregiudizi, volere tutto ciò che può farci sorridere per poi far sorridere gli altri, affrontare ciò che ci aspetta con il coraggio che diventa sfacciataggine rispettosa, inseguire un sogno e  non avendolo ancora realizzato pensare al prossimo ancora più' grande, sentire un senso di inquietudine che ti fa mettere ai piedi le scarpe da jogging, ricominciare da capo quando tutto sembra finito, provare e riprovare a vivere tutto ciò che ci fa sentire vivi, allora vogliamo essere folli. Perché la normalità' di chi si accontenta e si ferma e si mette in un cantuccio chinando il capo quasi vergognandosi di vivere e sognare, allora no, la normalità' non ci piace. Amiamo la follia, vogliamo essere folli perché vogliamo essere vivi.

Reginette trevisana pancetta e gorgonzola

Ho lavato e tagliato a listarelle sottili 1 ceppo di trevisana, l'ho passata in padella con due cucchiai di olio extra vergine di oliva e poca acqua. In un'altra padella antiaderente ho passato 100 gr di pancetta affumicata a fettine fino a far sciogliere il grasso. L'ho scolata e l'ho aggiunta alla trevisana insieme a 150 gr di gorgonzola a pezzetti. Ho fatto amalgamare tutto. Ho cotto al dente 200 gr di reginette e le ho saltate nella crema. Ho servito spolverizzando con parmigiano e pepe bianco.

Chissà, sarà l'illusione

Chissà cos'e' quella cosa per cui mentre viviamo quel pezzo di vita ci illudiamo di essere unici, irripetibili, irrinunciabili, indiscutibili, tanto da pensare che quella in assoluto sia la “vita”, per poi scoprire pochi istanti dopo, svoltato l'angolo, chiusa la telefonata, passato neanche un giorno, che se i tram fanno ancora tutte le fermate, i mercati vendono sempre la frutta, le guerre continuano, i bambini capricciosi non rinunciano a piangere e quel pezzo di vita non lo abbiamo più',  evidentemente non eravamo così unici, irripetibili, irrinunciabili, indiscutibili, ed evidentemente quella non era la “vita” ma solo una bellissima grande illusione che almeno per un po' ci ha fatto credere di più' e meglio di quanto tutto, compresi noi, fosse.

Margherite

Ricevere un mazzo di margherite, i tuoi fiori preferiti, oggi, quando in realtà sono per il tuo compleanno (già trascorso) e quando a regalarteli è una donna e non un uomo, è uno dei regali più belli che si possano ricevere. Perché è una sorpresa, perché è sapere che qualcuno ti ha pensata in modo speciale, per un giorno speciale, anche se già passato. Grazie, alla “primitiva” e alla sua bellissima e prorompente pancia, per l’emozione che mi hanno regalato.

La custode dei libri, Sophie Divry

Come non prenderlo questo piccolo gioiello? Lei, ferita e sola, ferita dagli uomini e sola anche se in fondo a se stessa, come in fondo alla biblioteca nella quale lavora, le speranze di innamorarsi non le ha perse, parla a te, a me, a tutti coloro che nei libri possono e vogliono trovarsi o ritrovarsi. Perché nei libri ci perdiamo, ci troviamo, ci consoliamo, ci dissetiamo, perché nei libri, con i libri, viviamo.
… “Ragion per cui con gli uomini è finita. L’amore lo trovo nei libri. Leggo molto, il che mi rincuora. Non si è mai soli quando si vive tra i libri. Mi elevano. Quel che importa è venire elevati. … Quando leggo, non sono più sola, converso con il libro. Può essere molto intimo. Saprà di cosa sto parlando, forse. La sensazione di avere uno scambio di idee con l’autore, di poterne seguire il percorso, di esserne accompagnata per settimane intere. Quando leggo riesco a dimenticare tutto, a volte non sento nemmeno il telefono … Ho accettato di traslocare perché avevo avuto la cattiva idea di innamorarmi. Davvero una cattiva idea. Non capisco il fascino continuo che il sentimento amoroso esercita sui nostri contemporanei. E’ una perdita di tempo, uno sconvolgimento infantile, faticoso, stupido. Tra l’altro l’ha mai notata, la faccia degli innamorati? Hanno tutti una brutta cera o l’aria da idioti” …
La lettura, insieme all’amicizia, è uno dei contributi più certi all’elaborazione del lutto. Ci aiuta, più genericamente, a elaborare il lutto dei limiti della nostra vita, dei limiti della condizione umana. Didier Anzieu, Le corp de l’oeuvre.

Coppette di mascarpone con caffè e meringhe

Ho spezzettato grossolanamente 8 meringhe al cioccolato e le ho spruzzate con poco caffè' nero e bollente.  Le ho adagiate sul fondo di 4 coppette. In una ciotola ho lavorato 400 gr di mascarpone con 4 cucchiai di zucchero semolato fine, 2 tuorli d'uovo, 2 cucchiai rasi di cacao amaro e 2 cucchiai rasi di caffè'. Ho lavorato con una frusta elettrica e una volta ottenuta una crema consistente ma spumosa, ho versato nelle coppette e conservato in frigo.

lunedì 13 febbraio 2012

La metà

Anche noi spesso lo siamo, ci sentiamo, ci viviamo, lo pensiamo. Di essere a metà. A metà strada rispetto a dove vorremmo essere, la metà di quello che saremmo voluti diventare, con la metà delle cose che avremmo voluto avere, a metà dei progetti che avremmo voluto realizzare, la metà di un tutt'uno che pensavamo di essere con qualcuno che abbiamo incontrato e che poi se ne e' andato o che abbiamo lasciato andare. Anche a noi capita di sentirci come la luna di questa notte. Spaccati a metà da una linea dritta che ci attraversa, nitida, impeccabile e con l'aspettativa, la voglia, il desiderio, il progetto, l'entusiasmo di afferrare l'altra metà per sentirci arrivati, pieni, appagati, soddisfatti, felici. Dove lo sappiamo bene che la felicità non esiste ma dove, pensando di doverla ancora scoprire in quel buio misterioso, abita la nostra bellissima illusione.

Sferzate di aria gelida

Sferzate di aria gelida che ti scuotono. Ti fanno pensare che oltre ai tuoi stupidi, noiosi, ripetuti, inutili pensieri c'e' il freddo, il gelo, il vento, la neve. C'e' una natura impetuosa e prepotente che prende il sopravvento e che ti risveglia. Come se ti stesse dando un bel calcio o uno sonoro sberlone. Di quelli  che lasciano le cinque dita e così, mentre ieri parlavamo con lei di quanto non siamo mai contenti, desiderosi sempre di quello che non abbiamo,  malati di malinconia, mi sono commossa davanti all'immagine, tra le mille immagini, di una nonnina che poteva essere la mia, ad aprire la porta di una casa antica che poteva essere la mia, in un paese sepolto dalla neve che poteva essere il mio, aprire sorridente la porta a  ragazzi giovani pronti a soccorrere, che sarei potuta essere io se non fossi a perdere tempo prezioso dietro a pensieri molto meno preziosi. Sarà per questo che stanotte solo incubi e sogni. Per gli stupidi pensieri e il troppo caldo. Bello uscire all'aria gelida ...

L’amore imperfetto, Francesca Muci

Scelto a caso senza averne sentito parlare ma scelto per il titolo che, di parole di presentazione, non ha certo bisogno. Perché noi siamo imperfetti e coì e' imperfetto il nostro modo di amare così come  sono imperfetti gli “oggetti” del nostro amore. E sarà  per queste somme di imperfezioni che invece quando ci innamoriamo tutto sembra essere assolutamente perfetto. Elena incontra Ettore, uomo molto più' grande e Adriana donna molto più' giovane. E si innamora di entrambi. O per entrambi, forse sarebbe giusto dire, prova un'attrazione fisica irresistibile che poi si tramuterà in sentimento. In qualcosa che la legherò ad entrambi, contemporaneamente, senza per questo pensare di dover rinunciare ad uno di essi. E sarà grazie a questi sentimenti che ripercorrerà a ritroso il suo cammino interiore fino a tornare al momento in cui per amore di Marco aveva deciso di mettere al mondo Claudia ma di non conoscerla per poi regalarla a lui, amore impossibile in un momento impossibile di crescita. Elena finalmente cresciuta capisce di voler conoscere la figlia, ama Ettore e anche Adriana e, adulta, accettandosi con i suoi limiti, le sue imperfezioni e le inadeguatezze, riscopre se stessa e il voler essere di nuovo o, per la prima volta, madre.

domenica 12 febbraio 2012

I will always love you

Ho deciso di trascrivere la traduzione e non il testo originale di questa canzone perché è uno di quei testi che, ascoltati nella versione in cui nascono ti immagini proprio così … strazianti e bellissimi … forse perché la sua voce ti riempiva e sempre ci riempirà di brividi,  forse perché queste cose, prima o poi, nella vita in tanti ci siamo ritrovati a dirle o a sentircele dire …
Se dovessi rimanere,
finirei solo per intralciare la tua via
quindi andrò via ma io so che
penserò a te ad ogni passo della mia strada
ti amerò sempre
ti amerò sempre
tu, mio caro, tu
Ricordi dolci e amari
questo é tutto quel che porto con me,
quindi addio, per favore non piangere
sappiamo entrambi che
io non sono quel di cui tu hai bisogno
ti amerò sempre
ti amerò sempre
Spero che la vita ti tratti con gentilezza
e spero che tu abbia tutto ciò che sognavi
e ti auguro gioia e felicità
ma soprattutto ti auguro di amare
ti amerò sempre
ti amerò sempre
tu, caro ti amo.
oh ti amerò, ti amerò sempre

Torta rovesciata di pesche sciroppate


Ho imburrato e cosparso di zucchero di canna una tortiera di quelle con la chiusura laterale.
Ho appoggiato, sulla superficie, quindici metà di pesca sciroppata. Ho lavorato per diversi minuti con una frusta a mano, in una ciotola capiente, 1 tazza grande di zucchero bianco semolato e 250 gr di burro sciolto a bagnomaria. Ho aggiunto una alla volta 3 uova continuando a lavorare e poi, alternando, 350 gr di farina e 250 gr di yogurt greco intero. Ho versato quindi ½ bicchiere del succo di conservazione delle pesche e ho continuato a mescolare aggiungendo, alla fine, 1 cucchiaino raso di lievito vanigliato per dolci. Ho rovesciato l’impasto liscio e molto morbido sulle pesche. Ho livellato e cotto a 180° per 1 ora  e mezza. Ho lasciato raffreddare e capovolto la torta prima di essere servita. La prossima volta penso che accompagnerò con una crema di panna acida molto morbida … ma questa volta è stata gradita anche così!!!

Lezioni di cucito e tortini di patate e fagiolini con salsa di formaggio

Mentre si beveva del buon caffè' (risultato della mia bellissima nuova rossa bialetti crystal), delle tisane bollenti e si mangiavano rotoli di pasta sfoglia preparati per l'occasione, si parlava di lezioni di cucito che si potrebbero prendere dalla mamy. Pare, così dicono loro, sister e mamy, più' sagge di me, che oltre al forno e ai fuochi, esiste un "mostro" che si chiama macchina da cucire e che ti permette di fare meraviglie. Mi domando però perché, pur riconoscendo i capolavori e l’utilità dell’arte della sartoria, io appena usciti tutti abbia pensato a cosa preparare il giorno dopo. Si chiameranno predisposizioni? Passioni? Non lo so ... Penso solo che potrei continuare a ripagare i loro servizi con qualche pietanza come ...

Ho cotto al vapore 3 patate e 200 gr di fagiolini. Li ho spezzettati e conditi con olio, sale e pepe. Ho aggiunto 150 gr di ricotta e 3 uova intere. Ho mescolato bene e versato in tanti stampini  singoli (circa 10) imburrati e cosparsi di pangrattato.  Ho cotto in forno a 220° per 30 minuti. Ho sfornato, lasciato raffreddare e cosparso, prima di servire, con una salsa a base di crescenza e parmigiano.

venerdì 10 febbraio 2012

Il parco delle speranze

Ci sono persone che si arrendono, nel senso che lasciano andare le persone e le situazioni nelle quali si erano impantanati. Nel senso che si fanno una ragione del perché certe cose nella vita non vanno come si era sperato, immaginato, voluto, desiderato e, in qualche modo, magari zoppicando, magari inciampando e mettendosi qualche cerotto, continuano  a camminare, ricordando ma non spendendoci più di tanti pensieri, energie e motivazioni. E poi ci sono le persone che per testardaggine, stupidità, caparbietà o chissà cosa d’altro, quella ragionevolezza del “dover proseguire” non la raggiungono proprio, non la conoscono. Provano anche a farsela spiegare ma è come se fossero un po’ stupidi. Il concetto non li penetra e se ne stanno ferme, lì, a quell’incrocio, sull’attenti davanti al semaforo rosso, ad aspettare che scatti e che si possa andare avanti. Aspettano stupidamente trepidanti il verde. Aspettano di poter attraversare la strada, proseguire per il viale e arrivare al parco. Perché là, in quel parco, ci sono le panchine e le fontane e gli alberi e i fiori e tutte quelle cose che la stupidità ti lascia sognare e che a Central Park (il parco dei parchi) quando ci passeggiavo ed ancora poco era fiorito, mi sono immaginata tutto potesse accadere.

Risotto al taleggio e Passito di Pantelleria

Per cena avevo promesso un risotto. Sono arrivata a casa e non avevo tutto quello di cui avrei avuto bisogno ho “inventato” una nuova ricetta che, a detta di chi ha approfittato della tavola, andava assolutamente riportata e divulgata …
Ho fatto tostare 5 pugni di riso (2 a testa più 1, così come vuole la tradizione), in 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva. Ho sfumato con 2 bicchieri abbondanti di Passito di Pantelleria. Ho aggiunto brodo vegetale (circa 750 dl) per continuare la cottura. Ho aggiunto, a cottura quasi ultimata, 150 gr di taleggio a pezzetti e 100 gr di raspadura. Ho lasciato che i formaggi si sciogliessero e ho servito il risotto morbido o, come dicono gli esperti, all’onda.
La cucina profumava di Passito …

giovedì 9 febbraio 2012

Muffin con e senza cuore di nutella per mamma e principino …

Lui in questi giorni è stato poco bene e allora la sua bellissima mamma mi ha chiesto di farglieli senza frutta …
Ho lavorato 2 uova con 1 bicchiere di zucchero bianco semolato fine. Ho aggiunto 150 gr di yogurt greco intero e 1 bicchiere e ½ di farina manitoba. Non ho usato burro per lasciare l’impasto meno grasso e più leggero. Ho aggiunto ½ bustina di lievito vanigliato. Ho riempito sei stampi in silicone a forma di stella, cuore e classico. In tre ho fatto affondare un cucchiaio di nutella (per la mamma) e tre li ho lasciati così semplici (per il principino). Ho infornato per 35 minuti a 200°. A notte li ho sistemati per la spedizione del giorno dopo …

Torta salata con zucchine e salsiccia

Ho rosolato due zucchine tagliate a rondelle sottili e 200 gr di salsiccia spellata e sbriciolata con olio, prezzemolo, sale e pepe. Ho lasciato raffreddare e ho poi aggiunto il mix in una ciotola con uovo, panna, parmigiano e un pizzico di cumino. Ho distribuito il composto su un foglio di pasta sfoglia e l’ho ricoperto con un altro foglio. Ho spennellato la superficie con tuorlo d’uovo. Ho cotto in forno per 30 minuti a 180°.

Per fare a meno di te, Giorgia

Per fare a meno di te
non so dove me ne andrò che cosa inventerò
Per fare a meno di te
Io no, non mi sveglierò non ti ricorderò
Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E mi sollevo
Per fare a meno di te
Non so quanto cuore avrò io mi difenderò
Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E mi sollevo
Sulle circostanze il tempo scivola (sopra di noi)
L'infinito sceglie la sua lacrima
Dove cercare (qualcosa di più) ancora (ancora)
E fare a meno di te
Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E scioccamente mi sollevo... su con te
Su con te
Su con te

L’educazione delle Fanciulle, Franca Valeri e Luciana Littizzetto

Delizioso questo dialogo a due voci lontane nel tempo ma così in sintonia da sembrare un coro perfettamente intonato. Si confrontano sulla vita, l’amore, i figli, la crescita, i gusti, raccontandosi in cose le donne e i loro sogni sono cambiate e in cosa, pur cambiando, sono rimaste così tanto uguali …
FV Quel che e' certo e' che l'amore e' un sentimento multiuso, in questo senso e' necessario. Va bene per il sesso, per gli amici, per i bambini, per l'arte nella sua globalità, per gli animali; per piccole e grandi cose. E' come una borsa dell'acqua calda mentre fuori nevica.
LL Se nella vita cerchi di decidere tutto, di stabilire percorsi netti e obiettivi chiari, non ce la fai. E' impossibile. Per quanto tu voglia una strada, un progetto, il destino e' un'altra cosa. Non puoi comandarlo così tanto. La vita va dove vuole lei. E' anarchia. Non so se succede anche a te. A volte mi sembra di essere davanti a quei cartelli con su scritto: tutte le direzioni. Prima, fino ai trent'anni, mi sembrava tutto più' facile, più' classificabile. Più' passa il tempo, meno so quale sia la strada giusta. Come canta Daniele Silvestri: “perchè con quello che succede in una storia come questa, non e' che ti puoi chiedere se sia la strada giusta ad ogni angolo, ogni semaforo che c'e'.” Ho capito che tutto quel che accade ha un senso.  Ma non un verso.
LL E poi vaffanculo, perchè ci sono cose nella vita che si risolvono solo con un vaffanculo.
FV per concludere, non e' il mio sfogo preferito, la parolaccia. Sbattere una porta neanche, perché casca la chiave. Forse la rabbia bisogna tenersela. Prima o poi passa.

Muffins alla mela per la mamy

La mamy per il suo compleanno e per la festa con le sue amichette mi ha chiesto (o forse glieli ho proposti io?!?!?!?) dei muffins. Lei, loro, le signore che tutti i pomeriggi si trovano per chiacchiere e caffè,  li preferiscono alla frutta. Ho pensato di farli alla mela.
Ho lavorato due tuorli d’uovo con 1 bicchiere di zucchero bianco semolato fine. Ho aggiunto gli albumi montati a neve e,  continuando a mescolare, 150 gr di burro sciolto a bagnomaria, 1 bicchiere e mezzo di farina per torte (di quelle che non fanno grumi),  2 mele renette tagliate a fettine piccole e sottili e, solo alla fine, con un impasto molto morbido, ho aggiunto mezza bustina di lievito vanigliato per dolci. Ho riempito circa 20 pirottini di carta per muffin molto colorati e sulla superficie di ciascuno di essi ho fatto cadere qualche fiocchetto di burro e poco zucchero. Ho cotto in forno a 190° per circa 30 minuti.
Ho riposto i dolci nella mia bellissima nuova scatola di cartone (acquistata in una cartoleria scoperta un po’ per caso durante una bella passeggiata cento anni fa), l’ho chiusa con il suo bel fiocchetto rosso e la sua etichetta “da, a” … e ho consegnato tutto alla mamy con “tanti auguri”!

mercoledì 8 febbraio 2012

L’ultima notte al mondo, Tiziano Ferro

Cade la neve ed io non capisco
che sento davvero, mi arrendo, ogni riferimento è andato via
spariti i marciapiedi e le case e colline
sembrava bello ieri
Ed io,
io sepolto da questo bianco
mi specchio e non so più
che cosa sto guardando
Ho incontrato il tuo sorriso dolce
con questa neve bianca adesso mi sconvolge
la neve cade e cade pure il mondo
anche se non è freddo adesso quello che sento
e ricordati ricordami: tutto questo coraggio
non è neeeeeeeeve
E non si scioglie mai, neanche se deve
Cose che spesso si dicono improvvisando
Se mi innamorassi davvero saresti solo tu
l’ultima notte al mondo io
la passerei con te
mentre felice piango e solo io
io posso capire al mondo quanto è inutile
odiarsi nel profondo
Ho incontrato il tuo sorriso dolce
con questa neve bianca adesso mi sconvolge
la neve cade e cade pure il mondo
anche se non è freddo
adesso quello che sento e
ricordati, ricordami tutto questo coraggio
non è neeeeeeeeve
E non si scioglie mai, neanche se deve
Non darsi modo di star bene senza eccezione
crollare davanti a tutti e poi sorridere
Amare non è un privilegio è solo abilità
è ridere di ogni problema
mentre chi odia trema
Il tuo sorriso dolce è così trasparente
che dopo non c’è niente
è così semplice così profondo
che azzera tutto il resto e fa finire il mondo
E mi ricorda che il coraggio non è come questa neve
Ho incontrato il tuo sorriso dolce
con questa neve bianca adesso mi sconvolge
la neve cade e cade pure il mondo
anche se non è freddo adesso quello che sento
e ricordati, ricordami tutto questo coraggio non è neve.

martedì 7 febbraio 2012

Manzo, salsiccia e funghi piccanti

Ho fatto andare con olio, poca acqua, sale e pepe 300 gr di funghi champignon. Quasi a cottura ultimata ho aggiunto 150 gr di carne di manzo e 150 gr di salsiccia entrambi sbriciolati. Ho amalgamato la carne ai funghi continuando la cottura, aggiungendo una spruzzata abbondante di salsa di pomodoro e tre cucchiai rasi di salsa tabasco. Ho lasciato asciugare e servito bollente.

A lei … perché se ne parlava oggi, tra gli scaffali colmi di libri e perché si condividevano certi pensieri …

A volte può succedere che perdi un po’ di speranza, un po’ di sorriso, un po’ di energia, un po’ di te e di quello in cui credevi. Succede quando certe situazioni, con certe persone, proprio, di cambiare non ne vogliono sapere. E tu, che all’inizio quella persona per affetto, per amore, per sangue, non la vedevi obiettivamente e grazie all’amore continuavi ad interpretarla, giustificarla e accettarla, alla fine, dopo averla combattuta non mille, ma infinite volte, non ti ritrovi che con l’amarezza di dover accettare che nonostante avresti voluto che andasse diversamente, chissà perché, chissà percome, certi meccanismi di essere oleati non ne hanno proprio voluto sapere. E allora allarghi le braccia, deponi le armi e inizi un cammino senza di lei e così forse inizi anche a volerti un po’ più di bene. Succede in continuazione in noi e intorno a noi. Succede con i fratelli, le sorelle, i genitori, gli amici e gli amori. Succede che ovunque ci sia “amore” ci si dia, si spenda, ci si impegni per poi a volte, deporre le armi. Succede che si cresce, a volte amaramente.

lunedì 6 febbraio 2012

Il farro gorgonzola e buccia di arancia

Perché, anche se “qui” sembra pomeriggio, in realtà è notte fonda e come spesso ultimamente accade (o forse questo ultimamente dura da così tanti anni che non ricordo più a quando risale e continuo a chiamarlo “ultimamente”), la notte sono sveglia e penso e scrivo e cucino e cucino e penso e scrivo … Se guardo fuori sembra tutto surreale e allora mi piace che qui, nella mia cucina, con la luce soffusa e il caldo del forno, io ritrovi la mia serenità e possa pensare che le cose andranno meglio per tutti, tutti coloro che stanno soffrendo o stanno combattendo o stanno aspettando o sanno di non dover più aspettare e devono trovare solo la forza di ricominciare …

Preparerò un soffritto con scalogno ed olio (li trovo più leggeri e profumati del burro e cipolla). Farò tostare 200 gr di farro e lo sfumerò con un abbondante bicchiere di vino bianco. Una volta evaporato aggiungerò 150 gr di gorgonzola dolce. Continuerò la cottura aggiungendo man mano del brodo vegetale. A fine cottura coprirò il farro, perché si asciughi leggermente. Servirò nelle terrine ovali tunisine (acquistate in una fiera dell’artigianato nella splendida Sicilia), cospargerò con ualchequalche filetto di buccia di ualche filarancia (solo la parte arancione) e un’abbondante spruzzata di pepe bianco.

Ci vorrà un buon vino bianco, per accompagnare e per scaldare …

La forza dell'amore

L’amore ha volti, nomi, espressioni, gradi, declinazioni, forze, debolezze, attimi ed eternità, età e colori.
Ti fa sentire immortale e unico quando lo incontri e lo condividi. Ti fa sentire che potrai essere felice per sempre mentre ti dimentichi che quel sempre è già finito nel momento in cui lo stai pensando.
L’amore sono urla e pianti e disperazione quando se ne va, cambia strada, si volta e ti abbandona o non guarda te e nella tua direzione. Ti fa sentire che potrai essere solo e infelice per sempre mentre quel sempre hai l’orrenda percezione che morirà con te.
L’amore, se lo incontri, vale la pena di essere vissuto, urlato, strapazzato, raccontato, consumato, riso e pianto perché solo così potrai essere sereno con te stesso e aver dato dignità all’altro. Quel “per sempre” può durare un giorno, un mese, un anno, una vita ma solo se avrai dato tutto te stesso, senza risparmiarti in nulla, senza nascondere nulla, senza negare nulla, allora sarà stato l’amore per cui ne sarà valsa comunque la pena e avrai il coraggio e la forza di andare avanti senza di lui perché lui, quell’amore, anche se sbagliato, anche se improvviso, anche se per poco, ti avrà arricchito e rafforzato e avrà contribuito a quello che sarai nel mondo.

Cous cous per non uscire


Capita che faccia troppo freddo per voler uscire a pranzo, ma anche, soprattutto per fare la solita passeggiata tra gli scaffali delle librerie e le scoperte degli ultimi profumi.
Capita allora di preparare il pranzo per te e le persone a cui ti piace sempre fare una coccola perché le coccole fanno sempre un sacco di bene e perché il bene ha mille modi per essere raccontato …

Ho cotto 200 gr di cous cous facendo bollire per qualche minuto 200 gr di acqua salata. Ho mescolato velocemente e aggiunto due cucchiai di olio extra vergine di oliva affinché non si raggrumasse. Ho lasciato raffreddare qualche minuto e poi ho aggiunto 20 olive verdi denocciolate grandi e saporite tagliate a rondelle, 100 gr di mandorle e tante, tantissime scaglie di ricotta salata barese (questa è una coccola che ho ricevuto). Ho aggiunto una spruzzata abbondante di pepe nero, un filo ancora di olio per mescolare definitivamente e ho riposto nel bellissimo contenitore arancione da “catering con amore”…

La luna nel cielo gelido

La luna piena grande e imponente  sembra volerci raccontare quanto siamo piccoli e impotenti di fronte a tutto il grande mistero della vita. Sembra volerci raccontare che possiamo chiederle qualsiasi cosa ma che i desideri da esaudire sono troppi perché ogni voce di noi,  che siamo quaggiù,  arriva mescolata a quella di milioni di altre voci e lei, la luna, invece  è  sola. Una per tutti noi. E lei si impegna, sta attenta ma a volte le può succedere di non capire bene e di dare priorità ad alcuni rispetto ad altri e di fare confusione e di ascoltare alcune cose invece di altre. Le voci le si sovrappongono e ... E capita. Capita che alla fine ci arrabbiamo con lei perché  glielo avevamo chiesto, l'avevamo supplicata e un po' anche corteggiata ma lei ... Lei non ci ha ascoltato. Forse c'erano cose più' importanti di noi a cui dare la priorità ma anche per questo ci arrabbiamo con lei e allora ... Allora lei torna a nascondersi dall'altra parte del cielo e ci lascia un po' al buio. Al buio, forse, saremo più' obiettivi e quando tornerà non saremo così piccoli ed egoisti e presuntuosi …

Ogni caso, Wislawa Szymborska

Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

domenica 5 febbraio 2012

Parlare dell'amore che non c'é


Oggi, ieri, forse da sempre, parliamo di quanto possa servire parlare. Parlare dei nostri sentimenti come se analizzarli possa essere di aiuto a viverli. Parlare di ciò che sentiamo, quando lo facciamo con altri che non siano i diretti interessati, in realtà, ha già di per sé qualcosa di anormale. Soprattutto se analizzarli non si limita semplicemente al dire "che bello mi sono innamorata" ma "oddio mi sono innamorata" che equivale a dire che la controparte se non assente è, quanto meno, poco interessata. Ed è lì che iniziano le giornate e a volte le nottate, in cui sfiniamo il confidente di turno con i nostri “perché e per come e chissà e se ma” ed è proprio lì, dando voce ai nostri pensieri e ascoltando una voce fuori campo che ci dice semplicemente "dimenticalo" finisce tutto il “di cui” delle analisi fatte e trova fine la “grande scoperta” che avremmo voluto fare perché convinte che l'amica del cuore non solo ci avrebbe consolata ma sarebbe anche riuscita a cambiare, grazie a qualche trovata geniale o raccomandazione in cielo, la rotta degli eventi. E' il momento in cui capiamo che parlare a volte non serve proprio a nulla. O forse serve fino a quando arriviamo a capire che non serve. Restano i grazie per coloro che ci hanno ascoltato e provato a consolare. Per il resto ci deve essere solo la silenziosa dolorosa accettazione di un amore che non trova vita. E lì, alla fine delle parole, inizia il doloroso solitario silenzio.

Rotolini di formaggio e prugne

Ho preparato una crema con 250 gr di mascarpone, 100 gr di zucchero bianco semolato extra e 2 cucchiaini di scorza di limone grattugiata. Ho steso questo impasto su un foglio di pasta sfoglia con la propria carta da forno e ho cosparso con 1 tazza di prugne denocciolate. Ho arrotolato la pasta sfoglia dando la forma di un cilindro e l’ho riposto in frigo per 20 minuti. Ho tagliato a fette alte circa 1,5 cm e ho sistemato le fette sulla carta da forno distanziandole per evitare che si attaccassero durante la cottura. Ho cotto a 180° per circa 15 minuti. Ho servito freddo cospargendo la superficie con zucchero a velo vanigliato.